La vecchia questione sulla pronuncia della piú famosa arte marziale giapponese, il Karaté, è ben nota agli esperti del settore. Karaté significa <<mano nuda>> ed è un termine composto quindi da due parole: Kara è <<mano>> e Te è <<nuda>>. La pronuncia con l´accento sulla seconda sillaba, Karáte [/caráte/], sarebbe quindi sbagliata perché la prima parola non è Kará, ma Kara. Si deve quindi dire Karaté [/caraté/] perché piú vicina a Kara Te, altrimenti sarebbe come se dicessimo [/manónuda/]. Ma non temete: anche noi del Kung Fu abbiamo un mucchio di storpiature di cui si rendono autori profani e non.
1. Il Kun-G Fu
Mi sembra di sentirlo ancora, quel mio caro amico che molti anni fa, quando cominciai la pratica dell’arte marziale cinese, mi diceva <<Ah quindi ora fai Kun-G Fu>>. Quella <<G>> ben marcata dietro alla parola <<Kun>>, che fa pensare al massimo ai monti Kunlun da cui deriva la famosa forma di spada dello stile Hung Gar Kuen (la cui storpiatura sta per arrivare tra poco)! Se al profano si concede tutto, al vecchio amico profano si concede ancora di più, per cui si chiudono le orecchie e si apre un piccolo sorriso dovuto alla sua incolpevole ingenuità.
2. Il Wing Chun-G
Questa, ragazzi, è veramente una battaglia persa. Non c’è niente da fare: ancora oggi, ripetutamente, un sacco di gente continua a mettere quella <<G>> inesistente dopo il termine Chun. Tempo fa, su Kung Fu Life (…o Kun-G Fu Life…?) ci siamo occupati delle varie declinazioni linguistiche dello stile dell’Eterna primavera. In quel post di ormai due anni fa, notammo le varie differenze tra le diverse dizioni, ma su una cosa non c’erano dubbi: che si tratti di Wing Chun, Wing Tsun, Ving Tsun, Wing Tjun, Weng Chun, non c’è mai quella <<G>> di troppo! Eppure si continua a riproporre, qua e là. Sarà perché <<chun-G>> ricorda tanto il <<kun-G>> di <<Kung Fu>>. Anche qui, però, sarebbe sbagliato perché in lingua cinese le g a fine parola sono praticamente mute. Si deve quindi dire [/uìn ciùn/] e [/cun fù/] senza alcuna traccia della g.
3. Il Wing Chan
Inglesizzazione numero 1: il [/uìn ciàn/]. In realtà, se sentite un cinese pronunciare il termine vi accorgerete che quella u di <<Wing Chun>> non suona né come una u né come una a. Anzi, sembra quasi che non ci sia nessuna vocale lì in mezzo. Sta di fatto che, vocale o no, di sicuro non va pronunciato in stile americano!
4. Ip Men
Inglesizzazione numero 2: [/ìp mèn/]. E per forza: chi vuoi che sia il più grande maestro di <<Uin Cian>>? Americanizzazione dovuta probabilmente al fatto che siamo oramai abituati al termine inglese man. Come tutti sapete, <<man>> significa <<uomo>> e si pronuncia [/mèn/], mentre il suo plurale si scrive <<men>> ma si pronuncia molto similmente al singolare. Ci sono Superman, Spider-man, Batman… e noi del Kung Fu abbiamo il sensazionale Ip-Man: l’uomo Ip. Ognuno ha il supereroe che si merita.
5. Bruce Le
L’assenza della seconda e di <<Lee>> non è una svista ortografica: ho sentito gente pronunciare il nome del grande attore non [/brùs lì/], ma proprio [/brùce lè/]. Come Ornella Muti nel film commedia Bonnie e Clyde all’italiana, quando spiega a Paolo Villaggio come la scazzottata, in realtà finta, di quest’ultimo sia stata assolutamente all’altezza di quelle del fondatore del Jeet Kune Do.
6) L´Hangar
Questa è fantastica: inglesizzazione numero 3. Sembra che per praticare lo stile della tigre e della gru, di cui è espertissima Beatrix Kiddo in Kill Bill, bisogna essere rinchiusi in qualche capannone dell’Alitalia. Sarebbe forse meglio dire della Air China, ma comunque gli hangar restano rimesse per aeroplani! La pronuncia per l’aviorimessa è [/àngar/], ma non quella per lo stile tigre-gru. Quest’ultimo deve dirsi [/ùn gàr/], e come caratteristiche tecniche ha ben poco di volante.
Ce ne sarebbero molte altre da scrivere un libro. E voi: quali secolari storpiature avete sentito?