Cinque cinture nere in cinque diverse arti marziali orientali, un brillante percorso da artista marziale iniziato a tredici anni e sfociato in un´altrettanto brillante carriera cinematografica: lei è Cynthia Rothrock.
Nasce nel 1957 a Wilmington, nel Delaware, Stati Uniti, e si trasferisce a Scranton in Pennsylvania dove inizia per caso a frequentare un corso di Karate nella palestra di alcuni amici di famiglia.
Qui scopre la sua naturale attitudine alle discipline marziali, prendendo parte e vincendo numerose competizioni di kata sia a mani nude sia con armi, diventando nell´81 Campionessa Mondiale di Karate e mantenendo inviolato il titolo fino all´85.
La disciplina nipponica non è l’unica nella quale Cynthia si distingue, raggiunge il livello di cintura nera nelle coreane Tangsudo (Tang Soo Do) e Taekwondo, e nelle cinesi Eagle Claw (o Yingzhaoquan, il pugilato degli artigli dell’aquila), Wushu Moderno, Shaolin del nord e Pai Lum Tao.
Ha girato il mondo per prendere parte a diverse competizioni ed esibizioni e a seguito degli innumerevoli successi si è fatta un nome nei circoli di arti marziali, tanto da comparire in più di trecento tra articoli e copertine di riviste internazionali del settore, dagli Stati Uniti a Brasile, Cina, Spagna, Argentina, Inghilterra, Giappone, Tailandia, Germania e Italia.
Tutt’ora tiene corsi di arti marziali e prosegue nei suoi studi, l’ultimo passaggio di grado l’ha sostenuto nel 2011 diventando 7°Dan di Karate.
La sua carriera parallela, quella da attrice, inizia nei primi anni ’80 quando compare in una pubblicità del Kentucky Fried Chicken, catena statunitense di fast food, dove col classico colpo di taglio della mano rompe un blocco di cemento sgranocchiando una coscia di pollo.
Produttori e direttori iniziano a farle la posta per scritturarla nei film e il suo debutto è in Yes, Madam dove recita con Michelle Yeoh nelle parti di un’investigatrice alla ricerca di un microfilm rubato.
Il film diventa campione d’incassi a Hong Kong e le due attrici vengono lanciate nel mondo del cinema, diventando entrambe due delle più celebri star degli action movies di quegli anni.
Cynthia passa cinque anni ad Hong Kong diventando una star nelle pellicole asiatiche e recitando affianco a star del Kung Fu come Sammo Hung e Yuen Biao.
Le sfugge l’occasione di lavorare con Jackie Chan a causa di un infortunio di quest’ultimo, ma viene scritturata nel film Above the Law (Righting Wrongs) con Yuen Biao, dove Cynthia è l’ispettore Cindy Si che indaga su Hsia Ling-chi ,Biao, sospettato di essere un omicida.
La Golden Harvest Productions, casa cinematografica di Hong Kong che aveva co-prodotto Enter the Dragon con Bruce Lee, decide di provare a lanciare la Rothrock anche sul mercato statunitense con i due film China O’Brien (Colpo Marziale) e China O’Brien 2, di scarso successo cinematografico ma che riscuotono interesse nella home video, conferendo all’attrice il titolo di “Kung Fu Video Queen”.
La sua carriera continua inperterrita fino al 2004, con una serie infinita di titoli, fino all’ultimo film Xtreme Fighter (Sci-Fighter), dove è White Dragon all’interno di un gioco virtuale creato per l’FBI.
A 47 anni decide di ritirarsi dal grande schermo e continuare ad impartire lezioni di arti marziali nella sua scuola di Studio City, in California, ma nel 2012 torna a recitare e ad oggi è ancora divisa tra la carriera nel cinema e quella marziale.
9 risposte
Sul numero 17 di BUDO INTERNATIONAL (marzo 1999), fu pubblicato un articolo del maestro Victor Gutiérrez (pag. 13-18), intitolato:
“DONNE E ARTI MARZIALI: ANALISI DI UN CONNUBIO IMPERFETTO”, in cui il sopracitato maestro parlava anche di Cinthia Rothrock.
Riporto le sue parole:
“Non facciamo riferimento, evidentemente, a vere campionesse come Cinthia Rothrock. Basta vederla in azione per accorgersi che è ben allenata e che i suoi colpi possono veramente far male. Ma anche in questo caso Cinthia non potrebbe battere con facilità un vero esperto della sua stessa disciplina; piuttosto sarebbe lei a finire KO”…
Ergo, il Kung Fu – come qualsiasi altra arte marziale o disciplina da combattimento – è uomo…
Il testosterone faceva, fa e seguiterà a fare la differenza.
Saluti.
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P.S. Brutta bestia i complessi di inferiorità, eh?
Non ho capito se condividi l’articolo di Budo o l’hai citato sarcasticamente…
ciao sandro,
perchè hai dei complessi di inferiorità verso le donne che praticano? oramai le donne siono uguali agli uomini, si sono affrancate da un pezzo. per questo esistono donne molto abili, ma non c’è bisogno di sentirsi inferiori
Carissimo Sandro non è proprio come dice sifu Gutierrez(wing chun se non sbaglio), le arti marziali non sono solo forza fisica, ma anche e soprattutto tecnica. Ho 26 anni di pratica nelle arti marziali e so di cosa parlo, ma lei provi di persona, a seguire qualche donna maestro e vedrà che mi darà ragione. Un saluto!
P.S. 2:
Va beh, Cynthia Rothrock…
Il solito maschilista…noi donne non abbiamo certo la struttura fisica di un uomo ma la vera forza è quella che scaturisce dall’energia dell’anima…Sandro fattene una ragione il vero sesso debole non è femmina…rifletti.
Sono sempre stato un appassionato di arti marziali anche se non ho avuto il piacere di praticarle e, con tutta onesta’, non avrei nessun problema ad impararle da una donna, soprattutto se questa donna si chiama Cinthia . Penso che mettere di fronte un uomo e una donna nelle arti marziali sia un’ offesa per le arti marziali stesse .
Cynthia Rothrock è un Grande Maestro con cui ho avuto l’onore di studiare privatamente diversi stili. Dire che il testosterone e l’essere uomini rendano migliori nelle arti marziali indica solo una serie cose: carenza di neuroni, purtroppo molto diffusa sia tra gli uomini che tra le donne ormai; non aver capito nulla di arti marziali, e un ego smisurato che nelle arti marziali ormai non è raro, visto che attirano diversi disturbati mentali e narcisisti che dopo 3 lezioni pensano di poter giudicare campioni mondiali del calibro del Maestro Rothrock (che ricordo HA SCONFITTO GLI UOMINI CON UNA FORMA DI SPADE UNCINATE AI MONDIALI DEL 1982, ha 7 cinture nere e un CV che riempirebbe un libro). Umiltà figlioli. E rispetto. Direi che ho detto tutto. Saluti.