Io adoro il gelato. Una passione nata quando ancora non sapevo parlare né camminare, grazie (o per colpa di, dipende dalla linea del momento) a mia madre che pensó bene di farmene assaggiare un po´ oramai molti anni fa. Da buon gelataro, conosco benissimo tutte le gelaterie della mia zona. Vai oggi e vai domani, oramai anche loro conoscono me e ad ogni vaschetta presa per occasioni o semplicemente tentazioni si accompagnano da tempo sempre un po´ di chiacchiere. Sul gelato, ovviamente.
<<Il nostro gelato è fatto con ingredienti naturali ed in modo assolutamente artigianale. Per questo facciamo pochi gusti ma buoni. Non come la gelateria X, che prende ingredienti scadenti per fare tanti gusti>>.
<<La gelateria Y, con tutte quelle chiccherie da gente con la puzza sotto il naso, alla fine mandava da noi persone a comprare il gelato perché volevano copiarci un gusto che è la nostra specialità>>.
<<Grom? Ma hai visto che non sono capaci di fare il gelato? È solo franchising commerciale>>.
<<La gente ci va, si… ma non sanno lavorare>>.
Un´altra grande passione che ho è la musica. Anche lí, però, niente pasticceria ma tanti, tanti pasticci:
<<Ahahah, ma davvero credi che le note siano sette? Le note sono dodici!>>
<<Bah, chitarristucci da quattro soldi… >>, parlando ovviamente di leggende della musica come Jimmy Page o Eric Clapton, per poi tirare fuori nomi di gente sconosciuta e impronunciabile solo per far vedere che loro conoscono geni dello strumento di qualche landa sperduta.
<<Il Rap? L’Hip Hop? E quella la chiami musica? Chiunque può mettere su una base del cavolo e nel mentre spiaccicare due parole>>. Per non parlare dei DJ, che <<schiacciano solo play>>.
<<Si vabbè, vediamo come la mettete a suonare musica classica… >>
Se fare il gelato può essere arte ma comunque non è considerata tale, possiamo anche scomodare l’arte con la A maiuscola. Mondrian? E che ci vuole a tirare quattro linee in croce e dire che è pittura? Potevo farlo pure io. Peggio ancora quell’altro tizio che ha “dipinto” una roba assurda: una tela bianca con in mezzo un punto. Ma dite: ci state prendendo in giro? E poi scusate, ma la Merda d’artista di Manzoni e altre varie “duchamperie” potevate anche buttarle nell’immondizia, invece di metterle in mezzo ad un museo.
È irresistibile. Forse tipicamente umana, la tendenza a svalutare pesantemente gli altri quando si occupano di qualcosa di cui ci occupiamo anche noi. Irresistibile e insopportabile l’idea che qualcuno possa eccellere in qualcosa che facciamo noi. Non sia mai che si dica che possa farla meglio. No: questa cosa è mia e agli altri non si concede. Quando si rivendica qualcosa come esclusivamente nostro e ci si infastidisce parecchio se qualcuno gli si avvicina si chiama gelosia. Il colore giallo, un inconveniente cromatico del rosso amore monogamo.
Ed eccoci a noi e pure abbastanza scontatamente: le arti marziali. Fanno tutti schifo tranne noi. Ma non per esempio i pugili, se noi pugili non siamo. Non gli energetici del Taiji, se Taiji non facciamo. Non i grandi atleti del wushu moderno, se wushu moderno non facciamo. Sono cani solo quelli che fanno quello che facciamo noi. Siamo gelosi della nostra arte marziale. Non è possibile che se qualcuno appartiene ad un’altra parrocchia faccia bene quanto noi. Che scelga: o dice di non essere capace, o dice che quello che fa non è quello che facciamo noi. Wing Chun? Jeet Kune Do? Kung fu tradizionale? Se pretendi di fare la stessa arte ma la fai diversa da me o fai schifo o torni indietro e dici che in realtà fai qualcos’altro. In ogni caso per me non sarai più un pericolo: o inferiore o diverso. Al gelataio non interessa molto il panettiere, e sarebbe molto inorgoglito da un collega che gli dicesse <<Si, ma come fai il gelato tu… >>
Il Kung fu, il Wing Chun, il Jeet Kune Do: che copyright sia. Tutto mio, gli altri non hanno capito nulla. È così difficile accettare che qualcosa possa essere plastico, malleabile, fluido in modo da sopportare diverse modalità di espressione? Non eravamo noi quelli del Tao, dell’apertura mentale, dell’espressione individuale? A parole sono buoni tutti, ma colti sul fatto c’è quasi sempre quella assurda gelosia verso il proprio stile.
E i forum impazzano di liti. Facebook di commenti sopra commenti dove il succo è sempre <<tu non hai capito niente e io ho capito tutto. E casomai te le do pure così capisci che io sono efficace e tu no>>. Gente che posta video provocatori se non addirittura derisori sugli altri, li invita a incontri mascherati da confronti. <<Il Kali è roba mia, gli altri usassero il bastone per porta-cartaigienica>>.
Cheppalle. Non se ne può più. La democrazia non è solo questione politica. L’uguaglianza non solo questione etnica o antropologica. È anche questione artistica. Vivi e lascia vivere, pratica e lascia praticare e se non sei d’accordo su qualcosa esprimiti ma senza ipocrisia, saccenteria, presunzione e mancanza di rispetto.
Esordivamo trattando di gelato e arte. A fare la differenza sarà sempre l’utenza, ovvero il fatto che qualcuno vada a prendersi il gelato o a guardare la Merda d’artista, farsi una bella sfida in rap-style o due salti alla console di un DJ.
E quindi i praticanti, cari da sempre a Kung Fu Life. È la vostra voce che conta, ragazzi. Se voi ci siete, tutto il resto è secondario. Possiamo pensarla diversamente su tutto, ma che nessuno manchi di rispetto svalutando altri praticanti che semplicemente hanno altre idee. Che la si pianti di considerare uno stile la propria Desdemona.