Hung gar Waan Wan Bau Hok. La sesta mano che uccide

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Hung Gar Waan Wan Bau Hok bruce leeEd eccoci alla gru! Finalmente, dopo tigri, rotture, proiezioni e pugni devastanti l´Hung Gar dimostra di saper esser anche elegante e morbido. Le tecniche di gru sono proprio così: morbide, veloci, esplosive. Ma anche molto eleganti, precisissime nel colpire il loro obiettivo. Come fu per Cin Zi Sau, la <<mano dalle mille caratteristiche>>, questo la porta ad essere una tecnica particolarmente efficace per le donne.
Essa predilige di gran lunga, infatti, la velocità alla forza. Non solo: la velocità nel colpire zone molto delicate del corpo.

Hung Gar Waan Wan Bau HokIn ogni sistema di difesa personale che si rispetti esiste un ultimo baluardo. Esso emerge quando la forza del nostro avversario è spropositatamente maggiore della nostra. A quel punto, se un pugno al corpo è per quest’ultimo quasi una carezza, nemmeno un gancio sul suo mascellone tirerebbe giù questo marcantonio. L’esile ragazza dovrà contare su quest’ultimo baluardo, che è tutto ciò che resta dei tentativi efficaci di salvarsi la vita: colpi agli occhi o ai genitali.
Obiettivi che non dipendono dalla stazza o dalla forza, se colpiti con velocità e un minimo di potenza possono piegare chiunque.
Tutto questo pretende per se Waan Wan Bau Hok, ovvero la <<reincarnazione della gru sazia>>. A dispetto del fascino monastico del suo nome, siamo davanti alla tipica tecnica di gru dello stile Hung Gar: quelle pittoresche posizioni che trovate ovunque in cui il praticante mette le sue mani a becco.

Hung Gar Waan Wan Bau HokIn realtà si tratta di un colpo di dita agli occhi, che poi nelle forme evolve in questa posizione per rendere tributo alla gru. L’Hung Gar ama infatti omaggiare diversi animali, cinque su tutti: tigre, gru, serpente, leopardo e drago. E ancora: di questi cinque, è pazzamente innamorato dei primi due.
Mentre la tigre rappresenta la forza incalzante che travolge l’avversario come uno tsunami (o meglio: come un tigre che travolge un’antilope dopo averla raggiunta alla fine di un drammatico inseguimento), la gru preferisce assorbire la forza dell’avversario e rispondere con velocità e precisione. Essa non para, si sposta e schiva. La forza dell’avversario va a vuoto oppure viene “portata fuori” da becchi, ali e teste di gru che semplicemente la deviano leggermente fuori dalla direzione del corpo. La risposta offensiva è, contemporaneamente, una stoccata di dita agli occhi che poi evolve nella posizione delle mani “a becco di gru”.

Hung Gar Waan Wan Bau HokChe si tratti di una tecnica morbida ci è suggerito anche dal fatto che siamo davanti alla prima tecnica che non si basa sulla grande esplosione di potenza tipica dello San Fat (movimento del corpo) dello stile. Quest’ultimo, come ben evidente nelle precedenti mani assassine, consisteva nel rapido scatto d’anca tra le posizioni Sei Ping Ma (Ma Bu) e Jing Ma (Gong Bu) che genera i potenti artigli di tigre del Po Paai Sau (<<respingere lateralmente con la mano>>), i colpi discendenti di Seung Gwaa Choi (<<doppio colpo appeso>>), i devastanti montanti di Tung Tin Choi (<<pugno che perfora il cielo>>) e le proiezioni o rotture di Daai Maa Gwai Cou (<<prendere le briglie del cavallo e portarlo nella stalla>>).
A ben guardare (Zanetti 2013, p. 122) anche Cin Zi Sau (<<mano dalle mille caratteristiche>>) si basa spesso su questo scatto d’anca, anche se abbiamo visto due settimane fa come essa sia una tecnica particolarmente adatta alle persone esili perché il palmo o taglio della mano può facilmente colpire la gola o rompere il naso. La <<reincarnazione della gru sazia>> pone invece la sua struttura su posizioni come Diu Maa (Xu Bu) o Duk Laap Maa (Du Li Pu), che mantengono vuoto il peso della gamba avanzata.

Hung Gar Waan Wan Bau Hok bruce leeWaan Wan Bau Hok è quindi ancora più morbida e precisa, dato che raggiungere gli occhi è sicuramente più difficile che raggiungere la gola. Madre Natura, che la sapeva lunga in merito a ciò che va protetto meglio, ci ha infatti incassato gli occhi nelle orbite per proteggerli meglio.
I più informati tra di voi sapranno che il cervello è un organo molto importante. Non a caso è ben custodito nella scatola cranica. Beh, non è del tutto esatto che esso sia completamente rinchiuso lì dentro: gli occhi si possono considerare a ragione l’unica estroflessione del cervello che raggiunge l’esterno della scatola cranica. E la materia cerebrale non è muscolatura o ossa.

Hung Gar Waan Wan Bau HokLetale, la nostra gru, ma difficilissima. Colpire con precisione è arduo di per sé, ma saper fare bene la gru dell’ Hung Gar è molto complesso. Occore uno San Fat frustato chiamato Bing Ging, che però non rinuncia affatto allo scatto d’anca: esso è solo molto più elegante ed esplosivo. Questa stessa forza deve però scorrere dopo essere stata accumulata in basso, nelle anche e sulla posizione.
Per farvi un’idea, guardate questo video al minuto 0.38.

Bibliografia minima:

Zanetti, Maurizio, Hung Jia Kyun. Stile della famiglia Hung, Edizioni Caliel, Bologna 2013.

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