<<L´Hung Gar Kuen è uno stile per uomini forti o che forti vogliono diventare>> (Zanetti 2013). È un famoso mantra diffusissimo tra i praticanti dello stile di Kung Fu noto come Hung Gar Kuen. Una specie di comandamento che cerca di trasmettere quanto sia lungo, duro e difficile l´addestramento che conduce a padroneggiare quest´arte. Posizioni basse mantenute per lunghi periodi di tempo, innumerevoli e lunghissime forme, tecniche di condizionamento che non hanno nulla da invidiare alla Muay Thai. L´avambraccio di un praticante di Hung Gar è un valido rivale della tibia di un thaiboxer, se allenato bene e sufficientemente.
Nella mia scuola di arti marziali tengo un corso di Kung Fu tradizionale, e un buon 80% è costituito proprio dall´Hung Gar. Uno stile che mi ha dato tanto ed al quale ho dato ancora di piú, tra fatica, sudore, sangue e ancora di piú speranze, aspettative e fiducia. Quando arriva un allievo e decide di iscriversi per imparare lo stile tigre-gru (l´Hung Gar, appunto), prima o poi salta fuori il mantra di cui prima. Mi sono peró sorpreso a raccontarlo sempre piú spesso un po´ diverso. Diciamo che l´ho modificato inconsapevolmente:<<L´Hung Gar è uno stile per uomini forti che vogliono diventare ancora piú forti>>.
<<Va beh, è uguale>>, si potrebbe obiettare. Invece no: sembra uguale. La citazione con cui ho esordito asserisce che questo stile è ottimo se sei forte, ma anche se non lo sei e lo vuoi diventare. La mia “rielaborazione” dice invece che è uno stile per uomini giá forti, che magari vogliono diventare ancora piú forti. E soprattutto che è quasi esclusivamente uno stile per soli uomini forti. Spingendoci ancora piú in lá: uno stile per soli uomini. Mi ricollego a questa storia del Kung Fu al femminile perché la riflessione della mia collega Chiara Manzini a proposito della difesa personale femminile trova nella questione efficacia dell’Hung Gar una argomentazione abbastanza eloquente.
Suonerebbe pressappoco così: se vuoi avere un Hung Gar efficace devi essere forte, quindi di solito non va bene per una donna. Per la difesa reale, l’Hung Gar andrebbe bene solo se esistessero le categorie di peso anche per strada. Se un omone di 100 kg tirasse uno schiaffone ad una ragazzina di 45 kg, quest´ultima cadrebbe sotto il suo fendente anche se ha condizionato per anni il proprio avambraccio. È una questione di dimensioni, diametri, durezza delle ossa, etc.
La tigre, si sa, è la forza per eccellenza. Posizioni basse ed energia emessa attraverso un radicamento al terreno che nemmeno i grattacieli. Però, si obietterebbe, nell’Hung Gar ci sono anche la gru, il leopardo, il serpente e il drago. I cosidetti “5 animali”, che insieme ai 5 elementi danno il nome ad una delle forme caratteristiche dello stile. Se la tigre è la forza, la gru è l’agilità, il serpente è la fluidità, il leopardo la forza esplosiva e il drago l’energia interna (il Qi). Di conseguenza dovrebbe essere uno stile adatto a tutti, dato che anche se uno non è forte può allenarsi per essere veloce, agile e fluido. Purtroppo però la stragrande maggioranza delle tecniche e dei movimenti delle forme sono decisamente in stile tigre, per cui ne risulta un sistema per cui è necessario essere già forti per poterlo rendere efficace.
Se andaste da un praticante esperto di Wing Chun e gli diceste che l´Hung gar, se si allenano gru, serpenti e leopardi, può essere veloce, fluido ed esplosivo, probabilmente si metterebbe a ridere. Ovviamente questo non significa che il Wing Chun sia meglio dell’Hung Gar, perché se viceversa andaste a dire ad un praticante di Hung Gar che i Wing Chun men sono forti sarebbe lui, adesso, a ridere. L´avambraccio di un bravo Hung Gar man è decisamente cosa fuori dalla portata del Wing Chun. L’unica cosa che tutto questo ragionamento ci suggerisce è che i due stili si basano su principi diversi e contano su caratteristiche diverse. A mio avviso, quindi, gru e serpenti risolvono ben poco per quel che riguarda fluidità e velocità: se dovessi allenare queste due doti non sceglierei un maestro di Hung Gar.
Con questo cosa si vuol dire? Ancora nulla, se non si riconsidera ancora una volta la variabile individuo. Finora abbiamo parlato di massimi sistemi: principi e caratteristiche dell’uno e dell’altro, visione del combattimento, concezione di una determinata tipologia di avversario, etc. Ogni stile, insomma, ha dei preconcetti abbastanza forti quanto taciti su cosa e come sia un combattimento e chi e come sia l’avversario. Ed è su questi preconcetti che basa la propria teoria. Quest’ultima, in quanto tale, può quindi arrivare al massimo a dirci che un determinato stile è un buon allenamento di determinate capacità in determinate concezioni del combattimento. Basta: da lì in poi, se parlate di efficacia, dovete lasciar entrare nel discorso l’ individuo.
Com´é fisicamente, la sua predisposizione caratteriale, la sua voglia di allenarsi, le sue “corde” marziali, la sua indole, etc. Tutte cose che ci rendono diversi gli uno dagli altri.
Mi è stato detto che i miei post sono molto screditanti il Kung Fu tradizionale. È vero da un lato, ma sbagliatissimo dall’altro. È vero, ma più che screditante io direi che sono molto critico. Il Kung Fu tradizionale si vende come sistema di teorie e tecniche per una efficace difesa personale. Imparate queste, saprete probabilmente difendervi. No: troppo poco. I metodi basati sui sistemi, come appunto il Kung Fu, adattano la gente ai sistemi e non viceversa. Quindi riuscirai ad essere efficace solo se sei “adattabile” al sistema e non, come si dice, all’avversario. Nel caso dell’Hung Gar, sarai adattabile allo stile se condividerai con esso la figura di combattente che egli pretende: maschio, forte, baricentro non troppo alto, molto abile di braccia e dalle ossa dure.
I metodi invece basati sull’individuo sono pressoché inesistenti, e non ho paura ad ammetterlo. L’unica cosa che più o meno ha tentato di avere questa ambizione è stato il Jeet Kune Do di Bruce Lee, che però ha fallito miseramente nel proprio intento a causa degli eredi di Lee, che hanno sistematizzato il suo pensiero. Di conseguenza io non dico affatto che il Kung Fu non sia efficace: io asserisco solo che, se volete un Kung Fu efficace, dovete essere in un certo modo che vada bene ad un determinato stile. È questa consapevolezza che manca, a mio avviso, nel panorama marziale in generale. Conosco diversi praticanti di Hung Gar che metterebbero sottosopra un sacco di gente. E poi, scusate: non ha nessun senso dire che uno stile è inefficace proprio quanto non ne ha dire che è efficace, se è solo dopo aver inserito la variabile individuo che si può parlare di efficacia. Il Jeet Kune Do asserisce che bisogna cercare "il proprio stile", ma non è affatto detto che questo stile già non esista, fondato magari da qualcuno con molte caratteristiche a voi congeniali.
5 risposte
Gentilissimo maestro, capisco il suo punto di vista. Tuttavia le arti marziali dovrebbero “il condizionale è d’ obbligo”, essere adattabili a chiunque. Ora io non voglio assolutamente dire, che bisogna sottovalutare la forza dell’avversario o le dimensioni , ma non si può nemmeno dire che esse siano indispensabili, per la qualsivoglia pratica marziale, poiché questo rischierebbe di inficiarne la validità. Per quanto mi concerne ho avuto numerosi maestri di arti marziali, tutti più piccoli di me e se si fossero basati sulla loro forza non mi avrebbero mai atterrato. La saluto con stima.
ti ringrazio per l’appellativo così impegnativo, ma puoi tranquillamente chiamarmi per nome e darmi del tu. qui su Kung Fu Life non ci sono Maestri, ma solo praticanti.
e opinioni. infatti, quella che hai letto è la mia, e non dice affatto che la forza sia indispensabile, ma solo che non è vero che non possa essere determinante.
inoltre, io non penso affatto che tutte le arti marziali siano adattabili a chiunque. anzi, il post dice esattamente il contrario: ovveo che l’ Hung gar non sia utile ad una persona che non sia abbastanza forte.
la validità di un’arte marziale non è inficiata dall’ uso o meno della forza, ma semplicemente dalla sua efficacia, comunque essa sia raggiunta. io credo che uno stile Hung gar medio, per come lo conosciamo, non sia efficace se non puoi contare su un discreto quantitativo di forza.
Ottimo articolo! 🙂
Solo per informazione, quali sono i gradi(cinture) dello stile Hun Gar?
In rete non riesco trovare nessuna informazione.
Grazie
I gradi in italia dipendono dalla federazione di appartenenza della scuola con cui ti alleni, non dallo stile in se
Ciao….sono Davide,un grande amante del kung fu tradizionale ed in quello che hai scritto ho trovato molte similitudini con il mio punto di vista,ovvero che il kung fu tradizionale è come un grande libro di ricette…se vogliamo diventare bravi a fare per esempio i primi piatti di sicuro non andiamo a cercare nel libro i dolci ecc ecc……nel kung fu tradizionale è secondo me la stessa cosa….se abbiamo caratteristiche fisiche ed attitudini di un certo tipo sarà consigliabile rivolgersi ad uno stile preciso….per esempio,siamo fisicamente prestanti e muscolosi? lo stile Hung gar sarebbe allora quello maggiormente adatto. Ovviamente una persona con una massa muscolare di poco conto può lo stesso rivolgersi allo stile Hung gar ma essendo consapevole del fatto che dovrà svolgere degli esercizi per diventare forte fisicamente….solo così facendo potrà esprimere i principi dello stile come si deve. (personale idea).