È uno degli stili cinesi di Kung Fu più famosi nel mondo, reso celebre dai film sulle gesta di Wong Fei Hung e più recentemente dai movimenti tigre-gru di Uma Thurman in Kill Bill. È lo stile di Hong Kong per eccellenza, quello con uno dei programmi più sconfinati che l´arte marziale cinese possa annoverare. È l´Hung gar kuen, stile di cui Kung Fu Life si è occupato nel numero 3. Ed è, tra l´altro, proprio lo stile che Sammo Hung di Ip Man 2 pratica, interpretando infatti il maestro Hung.
Come da copione, le sue origini si perdono nei secoli tra storia e leggenda, ma questo a noi cultori del Kung Fu non dà fastidio. Anzi. Sembrerebbe essere derivato da una ennesima migrazione dei monaci Shaolin dopo la distruzione dell’omonimo monastero, migrazione che in questo caso sarebbe avvenuta verso il sud. Si, perché l’Hung Gar è lo stile del sud, nel corpus delle arti marziali cinesi. Illustri colleghi sono sicuramente il Wing Chun e il Choy Li Fut, ma la diffusione dello stile della famiglia Hung è stata decisamente capillare. <<Gar>> significa infatti qualcosa come <<famiglia>>, termine spesso espresso anche mediante la parola <<Jia>>.
Si, perché di famiglie si tratta, o meglio di genealogie. Quando uno stile diventa famoso e viene praticato da molta gente, è normale che ogni tanto salti fuori qualcuno che ne diventa maestro e quindi apporta qualche modifica. Quando succede, i suoi colleghi urlano all’eresia e all’impurità e quindi gli consigliano caldamente di cambiare nome, si sa mai che qualcuno confonda la carne con le patate. A volte però, al nome ci si è affezionati e quindi si comincia a differenziarsi attraverso i lineages.
Per quanto riguarda l’Hung Gar, possiamo considerare due alberi genealogici fondamentali, anche abbastanza diversi. Le loro basi comuni ne giustificano l’omonimia di fondo, dato che si tratta comunque dello stile della tigre e della gru, i due animali principali del sistema, coadiuvati spesso però da draghi, serpenti, leopardi e scimmie. In qualche punto anche un paio di mantidi.
Di contraltare agli animali, si hanno i cinque elementi, e tra l’una e l’altra cosa notiamo nel programma un Tao Lu che si chiama proprio <<Cinque animali e cinque elementi>>. Di ognuno se ne dovrebbe cogliere una strategia di combattimento con relativi principi.
La tigre è la potenza incalzante tipica del felino quando caccia, per cui le tecniche sono forti e basate su posizioni basse tali da rendere il praticante incollato al terreno.
La gru è, per contro, elegante e veloce, assorbe gli attacchi dell’avversario per poi restituirli al mittente attraverso colpi veloci e frustati.
Il serpente si avvolge intorno al nemico e lo fa proprio con le proprie spire, ben solide in leve ed eventuali colpi proibiti.
Il leopardo schiva e nel frattempo colpisce rapido, potente e veloce in punti delicati del corpo.
Il drago, beh, il drago è tutto ciò che è interno, il Qi, l’energia che compenetra il corpo umano e quindi è in realtà la vera anima di tutti e quattro gli altri animali.
Anche gli elementi rappresentano principi del combattimento: la terra è tipica per il lavoro di gambe basato sulla stabilità, l’acqua è la fluidità e la potenza devastatrice dell’onda, il metallo è tipico per la sua potenza, il legno è capace di spaccare, il fuoco è rapido ed esplosivo come le fiamme improvvise.
Si parlava di lineages: nell’Hung Gar possiamo riconoscere la famiglia Chu e la famiglia Lam.
Il più grande rappresentate della prima è probabilmente il Gran Maestro Chiu Chi Ling (qui lo si può vedere in azione), resosi famoso per le sue incursioni cinematografiche. Abbiamo potuto apprezzarlo nel film Kung fusion, nella parte del sarto abbastanza fuori di testa. Il suo Hung Gar si caratterizza per la sua potenza e i colpi portati solo dopo aver acquisito una posizione ben radicata sul terreno. Diciamo che è un Hung Gar molto tigresco.
Non che il suo “rivale” appartenente all’altro lineage non sappia bene cosa significa stabilità, scatto d’anca e posizioni: semplicemente, l’Hung Gar di Lam Chun Fai è più veloce e aggraziato, probabilmente più fluido. È più da gru, insomma, e del resto la corporatura robusta di Chiu Chi Ling ne giustifica le caratteristiche, di fronte all’esile struttura di Lam Chun Fai.
Personalmente preferisco la famiglia Lam, ma penso che si possa addirittura essere più fluidi. Certo, se uno studia lo stile per ricalcarne la storia ed i principi “puri”, farà bene a scegliere da che parte stare. Magari stare anche da entrambe le parti. Ma nel momento in cui si immagina la sua utilità in combattimento e difesa personale, la rigidità può essere un bel problema. Quella fisica, ma anche quella mentale, che di solito è di gran lunga più potente nel Kung Fu più strettamente “tradizionale”.