Dopo un veloce excursus nel mondo volatile della <<reincarnazione della gru sazia>> dell’Hung Gar, si ritorna tra i felini, e il plurale non è di forma ma di sostanza: Fu Paau Seung Kyun è una mano doppiamente assassina e i due killer sono la tigre (Fu) e il leopardo (Paau).
A ben vedere (Zanetti 2013), le mani non rispettano del tutto la dicitura della tecnica, in quanto non vediamo un vero e proprio Fu Zaau (artiglio di tigre). Entrambe sono infatti nella postura tipicamente chiamata <<zampa di leopardo>>. Essa è abbastanza diversa dall´artiglio della tigre.
Potremmo considerare, a ragione, la zampa di leopardo come un compromesso tra un artiglio e un pugno: le falangi delle dita non sono completamente raccolte e chiuse sul palmo della mano. Soltanto le prime due si avvolgono verso l’interno, e vengono supportate dalla solidità del pollice che le connette bene alla mano. Il colpo del leopardo può essere di diverso tipo.
Se ad esempio il nostro obiettivo è una cavità sottile come la gola o i genitali, una stoccata diritta che impatti con le falangi stesse sarà molto più adeguata di un pugno classico, più tozzo e spesso e quindi meno adatto a raggiungere obiettivi ben protetti. La mano può colpire orizzontale, verticale con il pollice in su o verticale con il pollice in giù.
Nella nostra mano che uccide, però, si tratta di un colpo dato con il palmo della mano, una sorta di schiaffone a zampa di leopardo. L’obiettivo non è una cavità, ma sono le orecchie. Un colpo del genere, se ben assestato, può rompere i timpani a causa della pressione dell’aria che arriva all’orecchio interno. In una più saggia visione aperta della tecnica, comunque, Fu Paau Seung Kyun colpisce qualsiasi obiettivo fragile e delicato: occhi, genitali, etc. L’importante è che si tratti di una zampata leopardesca.
La posizione tipicamente usata per portare tecniche del genere è Diu Ma, ovvero la Xu Bu. Il “passo del gatto“, “passo nel vuoto” o “passo falso” che pone il peso del nostro praticante sulla gamba posteriore. Il leopardo si avvale però di uno San Fat (movimento del corpo) veloce ed esplosivo, ancora più della cugina tigre. Per questa ragione risultano molto efficaci scivolamenti e schivate verso l’avversario in posizione Qi Long Bu, che vanno a colpire i genitali.
Particolare importanza riveste l’uso del pollice (Ging), che deve avvolgere bene le dita semi-chiuse nel pugno del leopardo. Esso conferisce stabilità e permette alla mano di sostenere un colpo che altrimenti proverebbe abbastanza le dita.
Oltre all’ Hung gar, uno stile che ama molto la zampa del leopardo è il cugino Choy Li Fut, di cui Kung Fu Life si è occupato nel numero 7. Esso fece discutere alquanto, a significare che in alcuni contesti la mano uccide, ma può uccidere più la penna che la mano.
In questo video potete vedere una spiegazione e una applicazione della zampa del leopardo:
Bibliografia minima:
Zanetti, Maurizio, Hung Jia Kyun. Stile della famiglia Hung, Edizioni Caliel, Bologna 2013.
Una risposta
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