A dispetto del nome, Foam roller, che non è altro che un modo complicato ed esterofilo per definire due cilindri di schiuma e la loro apparente semplicità, ciascun praticante di Kung Fu dovrebbe scoprirne i molteplici vantaggi.
Il loro utilizzo principale non è prettamente funzionale in termini di training. Mi spiego meglio, in realtà il loro campo d´azione è relativo soprattutto al post-allenamento in quanto si rivelano preziosi attrezzi per sciogliere le classiche contratture e tensioni, insomma tutti quei fastidiosi effetti collaterali di affaticamento e dolore che i nostri muscoli hanno “il giorno dopo”, siano essi a causa di un sessione molto intensa e stressante, sia per i piccoli e grandi colpi subiti durante una lezione di Wing Chun o Sanda.
Il massaggio praticato con questi cilindri direttamente sulla fascia muscolare interessata, dapprima dolcemente per poi essere gradualmente più intenso, “slega” i nostri tessuti muscolari, rilassandoli, donando sollievo e contribuendo a migliorare la circolazione locale, accelerando l’espulsione di dannosi cataboliti e favorendo il ritorno alla normalità con l’aiuto di macro e micronutrienti trasportati dalla regolarizzazione dell’afflusso sanguigno.
Il massaggio non viene praticato da un istruttore o da un professionista e dunque non è da intendersi come un momento in cui rimaniamo passivi, ma siamo noi stessi ad autopraticarlo in maniera dinamica ma tuttavia rilassata, cercando e sentendo la zona coinvolta e lavorando su di essa modulando intensità e quantità del carico (carico naturale, dato che si lavora a corpo libero).
Gli attrezzi stessi sono di diversa densità, dimensioni e forme proprio per venire incontro il più possibile alle diverse esigenze di ognuno.
Sono strumenti indicati in particolar modo per la schiena e le gambe; la maggior parte degli “esercizi” coinvolge infatti queste due zone nella loro totalità. Tuttavia ho avuto modo di usarli e verificarne la loro efficacia anche in seguito ad una fastidiosa e recidiva contrattura degli avambracci (in questo caso ho alternato il loro utilizzo a un semplice massaggio con un nunchaku e tanto tanto olio riscaldante).
Inoltre sono un dispositivo utile in mano a fisioterapisti per recuperare da piccoli e grandi infortuni. Ho avuto modo di sperimentarli per parecchie settimane anche per recuperare la propriocezione perduta (a una caviglia ndr) e li ho trovati pratici e validissimi: il loro uso è intuitivo, non richiedono alcuno sforzo mentale e si possono utilizzare banalmente la sera dopo una lunga giornata di lavoro, anche guardando la televisione.
Come se ciò non bastasse sono economici e indistruttibili.
Se non siete ancora convinti di quanto siano utili, seguite anche il post della prossima settimana, dove scopriremo – anche con degli esempi pratici – come inserirli anche nella nostra routine di allenamento.
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