Difesa personale: fuori basta un pugno?

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pugnoTempo fa scrissi un post sul mio primo incontro con le arti marziali cinesi. Raccontavo di come per un anno mi allenai strenuamente nel Wushu moderno, Nanquan per la precisione, pensando di star davvero imparando un metodo per la difesa personale. Poi peró mi si sveló la dolorosa veritá: durante una telefonata con un praticante molto piú esperto di me, egli mi disse che in realtá nel Wushu moderno c´é ben poco di marziale e che se volevo imparare a difendermi avrei dovuto praticare Kung Fu tradizionale.

difesa personale femminileQuel post si concluse con una mia affermazione in merito. In quella chiacchierata telefonica, quel ragazzo mi disse anche qualcos’altro che mi stupí non poco. Si trattava sempre di difesa personale. Subito dopo avermi suggerito che per difendermi avrei dovuto scegliere una disciplina diversa egli aggiunse: <<Si ma comunque tu non devi farlo per difenderti! Devi farlo perché ti piace. Fuori, in strada basta un pugno, e oramai ci sono le armi. Se vuoi difenderti prendi il porto d’armi>>.

Non c’avevo mai pensato. Ero andato a studiare arti marziali per imparare a non farmi picchiare… e probabilmente per non farmi picchiare bastava molto meno. Perché quindi avrei dovuto spendere soldi, tempo, sangue e sudore? "Bastava un pugno"… e quindi dovevo sperare di essere io a darlo al mio aggressore e non viceversa. In effetti poteva essere un punto di vista condivisibile: le aggressioni da strada spesso durano una manciata di secondi e non c’è tutta la fase di studio dell’avversario che vendiamo nei combattimenti sul ring. Allora perché c’è così tanta gente che studia arti marziali e difesa personale? Perché esiste il Krav Maga? Il Keysi Fighting Method?

pistolaForse anche a loro "piace" fare quel che fanno e basta: non c’è un’altra ragione per cui praticano. Il punto è che una motivazione del genere possiamo immaginarla verosimilmente per discipline come il Kung Fu tradizionale, l’Aikido, addirittura il Wing Chun e il Jeet Kune Do. Queste ultime due arti sono chiaramente orientate alla difesa personale, ma almeno hanno un programma ed un approccio all’arte marziale molto più complesso e variegato. Nel Jeet Kune Do e nel Wing Chun c’è invece uno studio approfondito di principi, footwork, sensibilità, strategie etc. Nel Krav Maga, però, il programma è decisamente scarno e si riduce a un po’ di tecniche "da fare nel caso che".

pistola difesa personaleEppure queste discipline esistono. Perché quindi praticarle, se fuori basta un pugno? Come prima risposta mi verrebbe da dire: perché se è vero che fuori mi basta un pugno, è vero anche per l’altro, quello che mi aggredisce. Quindi dovrò ben sperare che non sia lui a darmi questo colpo così risolutivo. E come faccio a mettere a punto un metodo per non farmelo dare? Una strategia che faccia si che il pugno sia il mio sulla sua faccia e non viceversa? Un sistema per riuscire, nel caso in cui il primo pugno sia il suo, a non prendermelo per dargli io il mio? Un bravo maestro italiano di Wuxing Tongbeiquan una volta mi ha detto: <<Difficile non è picchiare, ma non farsi picchiare. A picchiare sono buoni tutti>>. È vero. Fuori basterà pure dare un pugno, ma non prenderselo è tuttavia alquanto difficile.

Un’aggressione vera, cattiva, determinata, forte e veloce è molto difficile da gestire se non si posseggono alcune doti. Probabilmente non sono molte. Per esempio, una è la cattiveria: se sono cattivo almeno quanto il mio aggressore magari rispondo e gliele meno di santa ragione. Convinto, duro e altrettanto determinato: gli tiro il "pugno che basta" e lo metto giù prima io. Se però non sono cattivo, posso avere sangue freddo: magari riesco a non perdere la calma e a non farmi colpire e poi, con lucidità e raziocinio, a scappare o contrattaccare efficacemente. Se non sono nemmeno lucido, in alternativa, posso essere molto bravo a combattere: ovvero un esperto di arti marziali. La tecnica al posto della lucidità e della cattiveria, anche se di solito un buon artista marziale non è tale se non è determinato e con il sangue freddo.

una pallottola spuntataCome si vede, son venute fuori già diverse cose in più rispetto al "pugno che basta". Concentrazione, lucidità, sangue freddo, determinazione, cattiveria, tecnica, etc. Tutte queste cose non ci sono state regalate alla nascita! Non a tutti, almeno. Però si possono imparare. E dove? Da un buon maestro di arti marziali. Questa è la mia opinione, altrimenti tutta la fatica che facciamo in palestra e ovunque non avrebbe alcun senso.

Certo, c’è il discorso delle armi. Prenditi il porto d’armi e stai tranquillo: perché mai dover stare ore e ore in palestra a imparare calci e pugni se basta avere una pistola. Sapete una cosa? Non funziona nemmeno questo discorso. Il porto d’armi non risolve affatto il problema, perché invece non fa altro che spostarlo su un piano successivo ma praticamente identico.

Se ho una pistola in mano, dovrò fare ben attenzione a non spararmi in testa o sui piedi. Andate a farvi un giro su youtube a vedere quanti epic fail ci sono di gente che vuole usare un’arma da fuoco e fa una grama e dolorosa figura. E dove potrò imparare a usare un’arma? In una "palestra" apposta e con un "maestro" idoneo! Ovvero in un poligono di tiro con un istruttore qualificato. Altrimenti invece dell’aggressore potrei uccidere mia moglie o i miei figli. E cos´è questo, se non lo studio di un’arte marziale? Solo che invece di calci e pugni abbiamo pistole e fucili. Come il Kali ha bastoni, coltelli e machete, il Kyudo l’arco, lo Iaido la katana.

Che uno abbia in mano un’arma piuttosto che nulla fa poca differenza. Da che mondo è mondo, per imparare a fare bene una cosa bisogna impegnarsi, fare grandi sacrifici e studiarla. Andare al supermercato e comprare una scatola di fagioli e poi mettersi lì con un cucchiaio a mangiarli basta per non morire di fame, ma l’arte della cucina è un’altra cosa. Nel primo caso vi nutrite, certo… nel secondo però vi nutrite "con Kung Fu". I vostri fagioli potranno anche bastarvi, ma siete anni luce indietro rispetto ad uno Chef… anzi, ed è proprio il caso di dirlo, ad un Master Chef.

3 risposte

  1. Non so dove certa gente veda così frequentemente persone che si difendono a colpi di pistola per strada o nei locali. Ma sanno cosa significhi? A parte che finché si tratta di un semplice aggressore disarmato, se gli sparate e magari lo uccidere, avete la vita rovinata e quasi sicuramente finite in carcere per un bel po’ di tempo, poi bisogna avere coraggio e sangue freddo per sparare a una persona, non è come sparare alla sagoma al poligono di tiro. Troppa gente parla come se uscire con una pistola fosse la soluzione ad ogni aggressione. Attenzione anche al fatto che pure l’altro potrebbe essere armato e magari con più esperienza di voi nel sparare realmente. Poi volete mettere la soddisfazione di tirare un pugno in faccia a un deficiente e stenderlo con quella di ferirlo con un proiettile?

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