Ragazzi, che devo dirvi: sono turbato. Stasera volevo scrivere di difesa femminile, ma sono molto turbato. Ve lo dico da collega praticante, piú che da scrittore e informatore di Kung Fu Life. La ragione del mio spaesamento è che da un po´ di tempo tengo alcuni corsi di difesa femminile, e quindi ho sempre sotto il naso come lavora chi ha idee diverse dalle mie.
Sacrosanto, ci mancherebbe: ognuno ha le sue, ci crede e le diffonde. Peró non riesco veramente a farmi capace e a spiegarmi una cosa: perché qualcuno debba mai insegnare ad una ragazza di 50 kg a difendersi dalla presa al collo di un uomo di 120 kg prendendogli il polso e mettendoglielo in leva. Questo proprio non riesco a comprenderlo: come sia possibile non intuire l´immenso gap esistente tra la realtá e la finzione, tra come una cosa è davvero e come la si è sempre immaginata che fosse. Tra la violenza reale e quella simulata in palestra.
Discorso vecchio come il cucco, direte voi. E direste bene: avete ragione da vendere. Tuttavia, è pieno di insegnanti di difesa personale femminile che insegnano a gestire la presa con una leva, un pugno con un controllo, le spinte con il Ki.
L´aggressore mi mette una mano al collo e io gliela prendo e gli giro il braccio in leva. Tecnicamente non c’è nulla da dire: è sicuramente possibile non solo controllare, ma anche spezzare il braccio dell’avversario. Il tutto però a patto che sussistano alcune condizioni, le quali però non sono quasi mai purtroppo realistiche. Vediamone alcune.
1. L´aggressore non deve fare contemporaneamente altro
Significa che se con la mano destra mi brandisce il collo e con l’altra carica uno schiaffone devastante, prima di mettere in pratica la mia leva mi prenderò una botta assordante. Si potrebbe obiettare: devi essere veloce. Beh, se il mio aggressore ha una velocità tale da permettermi di mettere in moto la cascata di eventi neuromotori tali da farmi fare una leva vuol dire che è molto più lento di me: a livello motorio tirare un jab è molto più immediato che fare una leva. E se è così più lento di me, la difesa riesce non tanto perché conosco le arti marziali, ma perché il mio aggressore non è un buon aggressore.
2. L´aggressore non deve stringere troppo
Altrimenti la mia carotide sarà occlusa dalla sua stretta e non mi arriverà sangue al cervello. Dopo 5/10 secondi di ipossia cerebrale si perdono i sensi. Di questi 5/10 secondi, dal terzo/quarto in poi sarò già molto meno lucido e capace di prendere decisioni e fare cose efficaci. Questo vuol dire che se il mio strangolatore fa sul serio io ho circa 2/3 secondi per fargli lasciare la presa. Una leva al suo polso è molto, ma molto più lenta che un finger jab agli occhi, alla gola o un front kick ai genitali.
3. L´aggressore deve essere solo
Altrimenti mentre finalizzo la mia leva o rottura, il suo socio sarà per me un pericolo notevole. Se invece lo colpisco in zone sensibili (i soliti genitali, occhi e gola) è molto probabile che mi lasci subito, ed io sarò libero prima di trovarmi il suo socio addosso. Certo, resterà da risolvere il problema che sono due contro uno. Ma è un problema molto più accettabile rispetto a quello di avere una persona che mi strangola mentre cerco di fare una leva ad un altro che sta finendo anche lui di provare a strangolarmi.
4. L´aggressore non deve essere troppo più forte di me
Per evitare di farsi mettere in leva il braccio, i muscoli che si opporranno saranno quelli della spalla, del braccio e dell’avambraccio, oltre a quelli impegnati nelle torsioni del busto che egli dovrà operare per non farsi girare (addominali, traversi, obliqui). Bene: sto quindi combattendo con muscoli la cui forza si può aumentare con pesi e allenamento, e se il mio aggressore avrà abbondato in preparazione fisica avrò un bel da fare. Inutile dire che se invece mi affido a colpi secchi a genitali, occhi e pomo d’Adamo il mio aguzzino potrebbe essere anche Mr. Olympia.
Quindi insegnare difesa personale realistica femminile attraverso l´uso di leve, controlli, prese in stile Aikido, Judo e Jujitsu va bene, basta che il mio aggressore sia non troppo forte, non troppo veloce, non troppo cattivo, non troppo sveglio, da solo. Quanti soldi siete disposte a spendere per imparare a sapervi difendere da uno che probabilmente sarebbe lui ad aver bisogno di un corso per difendersi da voi?