Avete mai fatto caso che la maggior parte dei corsi di difesa personale è tenuta da uomini? Sono uomini quelli che compaiono nelle pubblicità e nei video dimostrativi, uomini quelli che dimostrano la “semplicità” delle diverse tecniche esposte, uomini che si difendono da altri uomini.
In generale, a parlare di un tipo di corso che negli ultimi anni sta puntando molto sulle donne si trova quasi sempre il sesso opposto.
Come puó un uomo ricreare le condizioni fisiche e mentali di una donna?
Si parla molto, cosí come nel Kung Fu, di imparare a sfruttare la forza dell´avversario, ma l´avversario spesso nei casi studiati nella difesa personale è tutt´altro che simile a noi.
Parliamo per esempio di statura.
Dall´alto del mio (scarso) metro e sessanta trovo spesso difficoltoso avere a che fare con compagni regolarmente piú alti e quindi piú forti di me. Conseguentemente tante delle tecniche che vengono proposte risultano piuttosto utopiche o molto difficili da applicare.
Ragazze, avete mai provato a farvi banalmente stringere i polsi dal vostro compagno di allenamento e poi tentato di liberarvi? Risultato immediato e scontato?
Per me no, tutt´altro.
Non che l´altezza sia tutto, ma non si puó negare che la dotazione muscolare di una persona di un metro e sessanta, per quanto allenata, sia comunque inferiore a quella di una alta uno e ottanta.
Cambiano le prospettive, cambiano gli angoli, tanto cari a certi sistemi di difesa personale, cambia anche il modo di pensare e di reagire dovuto al differente funzionamento del cervello maschile e femminile.
Un altro aspetto da considerare, per quanto riguarda la mia opinione ed esperienza, è il peso. Collegato all’altezza ma non necessariamente.
Pensiamo ad esempio alla difesa da terra, ad un tentativo di immobilizzazione. Molto diversa la questione se quelli che ci sovrastano sono giá solo 10 kg in piú.
Per ultima, ma non meno importante perché insita nell´essere femminile, l´emotivitá.
Quante di noi, onestamente, camminano per strada in costante allerta e sono pronte ad affrontare un eventuale aggressore con lo spirito che abbiamo durante gli allenamenti con amici e conoscenti?
È difficile individuare una casistica standard ed un tipo di allenamento universale e universalmente efficace, ogni praticante e studente di difesa personale rappresenta un caso a sé, come ogni situazione in cui occorra sapersi difendere.
Sarebbe senz´altro piú incoraggiante vedere un numero maggiore di partecipazione femminile non solo nei corsi ma anche tra chi insegna e dimostra.
Ragazze, aspetto un vostro parere.
2 risposte
Due parole: forma mentis. Sta tutto li.
Imparare a capire quella dell’uno e dell’altra e nel caso mettersi in discussione è fondamentale.
Per quel che mi riguarda, da donna, il combattimento non ha sesso, solo variabili da sfruttare.
Secondo me visto dai miei 40 anni di esperienza non è il fattore che sia uomo o donna l’istruttore, ma come è cosa viene insegnato e la molta pratica tra gli stessi allievi e la simulazione di aggressione il più reale possibile nel senso che chi aggredisce e l’aggredito devono reagire e adattarsi al l’immediata situazione. Non cercare lo scontro ma piuttosto riuscire a creare spazio per una via di fuga e comunque ci sarebbe tanto da dire e discutere