
Le arti marziali hanno come elemento fondamentale di apprendimento e crescita il confronto e ovviamente il kung fu non fa eccezione.
Che si parli di gare di forme con gli stili tradizionali o il wushu, o che si guardi al combattimento con il sanda, il rapportarsi all’abilità di altre persone ci fa conoscere il nostro grado di preparazione e i nostri limiti attuali.
Se si parla invece di difesa personale il confronto significa doversi difendere da qualche pericolo concreto e in questo caso è senz’altro meglio evitarlo sempre. Tuttavia, se ci si ritrova nella situazione di non poter evitare lo scontro nella vita reale è necessario che questo duri il meno possibile; più prosegue lo scontro più probabilità ci possono essere di subire dei danni.
Se cerchiamo di evitare in ogni modo possibile (anche fuggendo) è presumibile che se ci ritroviamo in una situazione di “difesa personale” è perchè il nostro avversario ha attaccato per primo e quindi ci viene contro con l’intenzione di colpirci.
In questa situazione una tecnica utile è l’anticipo con un calcio frontale basso, diretto verso le gambe (tibie, ginocchia) o verso le anche. Suggerirei non più alto della linea della cintura perchè l’avversario potrebbe bloccarci la gamba e sbilanciarci.
L’anticipo di calcio frontale interrompe bruscamente l’azione dell’avversario che si sta proiettando verso di noi creandogli un shock a livello fisico con l’impatto e a livello mentale in quanto è un colpo che provoca dolore, soprattutto se pensiamo che nella quotidianità indossiamo delle scarpe che rendono l’impatto sulla gamba più intenso.
Successivamente si può iniziare la propria azione colpendo l’avversario con, ad esempio, una sequenza di pugni a catena e comunque accorciando la distanza per avere un controllo migliore dell’avversario.
A corta distanza si deve “lavorare” sull’avversario in continuità, non ci si può permettere di fermare la propria azione in quanto si rischierebbero dei colpi.
L’anticipo di calcio frontale basso non permette a chi ci attacca di avvicinarsi e viceversa consente a chi lo esegue di colpire e accorciare la distanza, in sostanza è una difesa attiva.
Sicuramente è necessaria una preparazione tecnica e fisica per portare la tecnica nel modo migliore e soprattutto per poi gestire il conflitto una volta che ci si trova a contatto con l’aggressore, ma ovviamente come per il calcio circolare di cui avevamo parlato tempo fa è necessario l’allenamento per imparare.
Ad esempio è importante eseguire il calcio senza inarcare la schiena o portare la testa indietro, ma mantenendo una pressione in avanti, altrimenti ci si ritroverebbe sbilanciati.
Resta comunque inalterato il concetto che la difesa personale ha lo scopo di rendere inoffensivo il nostro avversario e non esiste situazione più inoffensiva di quella priva di avversari, quindi la prima regola è evitare sempre il conflitto.
Che si parli di gare di forme con gli stili tradizionali o il wushu, o che si guardi al combattimento con il sanda, il rapportarsi all’abilità di altre persone ci fa conoscere il nostro grado di preparazione e i nostri limiti attuali.
Se si parla invece di difesa personale il confronto significa doversi difendere da qualche pericolo concreto e in questo caso è senz’altro meglio evitarlo sempre. Tuttavia, se ci si ritrova nella situazione di non poter evitare lo scontro nella vita reale è necessario che questo duri il meno possibile; più prosegue lo scontro più probabilità ci possono essere di subire dei danni.
Se cerchiamo di evitare in ogni modo possibile (anche fuggendo) è presumibile che se ci ritroviamo in una situazione di “difesa personale” è perchè il nostro avversario ha attaccato per primo e quindi ci viene contro con l’intenzione di colpirci.
In questa situazione una tecnica utile è l’anticipo con un calcio frontale basso, diretto verso le gambe (tibie, ginocchia) o verso le anche. Suggerirei non più alto della linea della cintura perchè l’avversario potrebbe bloccarci la gamba e sbilanciarci.
L’anticipo di calcio frontale interrompe bruscamente l’azione dell’avversario che si sta proiettando verso di noi creandogli un shock a livello fisico con l’impatto e a livello mentale in quanto è un colpo che provoca dolore, soprattutto se pensiamo che nella quotidianità indossiamo delle scarpe che rendono l’impatto sulla gamba più intenso.
Successivamente si può iniziare la propria azione colpendo l’avversario con, ad esempio, una sequenza di pugni a catena e comunque accorciando la distanza per avere un controllo migliore dell’avversario.
A corta distanza si deve “lavorare” sull’avversario in continuità, non ci si può permettere di fermare la propria azione in quanto si rischierebbero dei colpi.
L’anticipo di calcio frontale basso non permette a chi ci attacca di avvicinarsi e viceversa consente a chi lo esegue di colpire e accorciare la distanza, in sostanza è una difesa attiva.
Sicuramente è necessaria una preparazione tecnica e fisica per portare la tecnica nel modo migliore e soprattutto per poi gestire il conflitto una volta che ci si trova a contatto con l’aggressore, ma ovviamente come per il calcio circolare di cui avevamo parlato tempo fa è necessario l’allenamento per imparare.
Ad esempio è importante eseguire il calcio senza inarcare la schiena o portare la testa indietro, ma mantenendo una pressione in avanti, altrimenti ci si ritroverebbe sbilanciati.
Resta comunque inalterato il concetto che la difesa personale ha lo scopo di rendere inoffensivo il nostro avversario e non esiste situazione più inoffensiva di quella priva di avversari, quindi la prima regola è evitare sempre il conflitto.