
Il coronavirus ha modificato le nostre abitudini quotidiane.
Mascherina su naso e bocca e distanza di almeno un metro dalle altre persone sono le due regole alle quali tutte le attività hanno dovuto adeguarsi e nella maggior parte dei casi lo hanno fatto senza grossi problemi.
Purtroppo, i corsi di arti marziali fanno eccezione, perché per loro natura vivono di contatto fisico.
Potremo ancora frequentare i corsi delle nostre amate discipline marziali nei prossimi mesi?
La risposta non è scontata.
La mancanza di contatto addormenta il guerriero
Si può praticare un’arte marziale rinunciando al contatto fisico?
In parte è possibile, soprattutto se l’arte marziale in questione è il Kung Fu.
Le discipline di origine cinese sono talmente ricche di aspetti teorici, pratici e filosofici da consentire l’allenamento anche in solitaria.
Forme, stretching, meditazione, circuiti, etc. Le alternative non mancano.
Qualche tempo fa abbiamo suggerito 3 modi di praticare il Kung Fu in quarantena.
L’allenamento è possibile, ma l’apprendimento?
Si possono ancora gestire i corsi di arti marziali mantenendo la mascherina sul viso e almeno due metri di distanza tra gli allievi?
La risposta non è così semplice, perché se da un lato si potrebbero immaginare corsi con pochi allievi che si allenano con la mascherina e mantenendo le distanze, dall’altra sussitono dubbi di diversa natura.

Il primo è: nelle arti marziali si può rinunciare al contatto fisico?
Se pensiamo alla pratica delle forme, probabilmente si.
Anche per i combattenti gli allenamenti al sacco e le sessioni di shadow boxe e di focus continuerebbero ad esistere.
Ma che ne sarebbe della miriade di esercizi basati sul contatto fisico?
Si possono insegnare le arti marziali rinunciando allo sparring, alle proiezioni, agli esercizi in coppia, alla sensazione delle tecniche sul corpo?
Un insegnante riuscirebbe a trasferire la propria conoscenza ad uno studente senza mai avvicinarlo e senza andare a contatto?
Come potrebbe dimostrare l’applicazione delle tecniche senza un allievo che funga da avversario?
Senza contatto si perde una parte fondamentale dell’insegmaneto delle arti marziali.
Non ricordo in quale film ho sentito la frase <<senza una guerra da combattere il guerriero può anche morire>>.
Credo che senza contatto fisico le abilità marziali si addormentino.
I corsi di arti marziali faranno paura?
I corsi di arti marziali avranno dei partecipanti?
Probabilmente è la domanda che si stanno facendo i proprietari delle palestre.
Le persone avranno paura di frequentare i corsi?
I dubbi sono leciti, perché le variabili in gioco sono diverse, basta dare un’occhiata alle linee guida del ministero della sanità.
Non solo per la gestione delle distanze, ma anche la sanificazione degli ambienti e delle attrezzatura, l’utilizzo degli spogliatoi e delle docce e i normali timori di contagio che potrebbero spingere le persone a disertare le palestre.

Il rischio che i corsi riprendano ma che le sale restino vuote, purtroppo, è reale.
Non a caso diverse palestre si stanno attrezzando per svolgere le lezioni online, lasciando, tuttavia, l’ambito arti marziali in sospeso, proprio per le difficoltà della pratica a distanza.
I corsi di difesa personale supereranno il covid?
Se la pratica del Kung Fu tradizionale ha subito un duro colpo dal coronavirus, i corsi di difesa personale sono andati KO.
Senza contatto fisico la difesa personale è impraticabile.Non può essere appresa senza sperimentare le tecniche di lotta con i compagni di corso e con l’insegnante.
Stesso discorso vale per tutti gli stili che traggono ispirazione dal Wing Chun.
Non è possibile apprendere concetti quali sensibilità, pressione e cedevolezza senza sfruttare il contatto fisico.

Purtroppo, il destino di questo tipo di corsi è davvero incognito.
Per poter tornare a praticare serenamente, temo, che si dovrà attendere la fine del coronavirus.
Fino a quando sussiste la possibilità di contagio svolgere corsi di difesa personale è un rischio per gli allievi e per l’insegnante.
Cosa succederebbe se in un corso ci fosse un caso di coronavirus?
La palestra dovrebbe chiudere e le persone dovrebbero essere messe in quarantena.
Suppongo che il rischio di un costo così alto sia sufficiente a convincere i titolari dei centri sportivi a rinunciare ai corsi di difesa personale.
Il covid ha messo KO le arti marziali?
Il coronavirus ha modificato le nostre abitudini.
Ci stiamo adattando, imparando nuovi modi di lavorare, studiare, muoverci e relazionarci.
Probabilmente alcune cose sono cambiate per sempre, mentre altre torneranno alla situazione pre-covid.
Mi auguro che i corsi di arti marziali appartengano a quest’ultima categoria.
Non vorrei ci restasse soltanto il “no touch”…