
Il qin na (o chin na) o leva articolare è una tecnica che prevede di bloccare un’articolazione dell’avversario in una posizione innaturale in modo da limitarne i movimenti ed eventualmente causarne la rottura.
In pratica si costringe l’avversario in una posizione di “fine corsa dell’articolazione” … al punto di rottura.
La leva articolare si basa su tre elementi (detto in maniera semplicistica):
1. la potenza
2. la resistenza
3. il fulcro
La potenza è la forza peso che si esercita per applicare la leva, la resistenza è la forza da vincere e il fulcro è il punto fisso centro della leva, ossia l’articolazione (la leva è sempra fatta su un’articolazione).
Qin na significa afferrare e controllare.
La leva articolare è tale se si costringe la persona alla quale la si applica ad un movimento che asseconda la direzione della forzaapplicata all’articolazione nel tentativo di evitare che la stessa superi il punto di rottura. Infatti se la leva porta l’articolazione oltre l’angolo massimo di movimento diventa, appunto, rottura.
Tale movimento di “accompagnamento” della forza applicata termina quando il corpo che subisce il qin na si trova contro un ostacolo, come ad esempio il pavimento, una parete, etc.
Il qin na perde di efficacia manca se uno dei suoi tre elementi. Se non c’è una forza, una resistenza o il punto di applicazione non è quello che induce il movimento innaturale dell’articolazione la leva non esiste.
Quindi per uscire da un qin na si deve far mancare uno dei tre elementi. In particolare si deve eliminare la resistenza in modo che non ci sia più un fulcro.
Solitamente il primo istinto all’applicazione di una forza è quello di contrapporre una forza, appunto una resistenza. Questo genera due dei tre elementi. Se poi la forza è applicata nel punto giusto (il fulcro) si ottiene la leva.
Ma se modifichiamo questo istinto ed invece di opporre una resistenza assecondiamo la forza applicata con un movimento che segue una direzione naturale dell’articolazione vengono a mancare resistenza e fulcro e quindi il qin na.
Il qin na perde di efficacia manca se uno dei suoi tre elementi. Se non c’è una forza, una resistenza o il punto di applicazione non è quello che induce il movimento innaturale dell’articolazione la leva non esiste.
Quindi per uscire da un qin na si deve far mancare uno dei tre elementi. In particolare si deve eliminare la resistenza in modo che non ci sia più un fulcro.
Solitamente il primo istinto all’applicazione di una forza è quello di contrapporre una forza, appunto una resistenza. Questo genera due dei tre elementi. Se poi la forza è applicata nel punto giusto (il fulcro) si ottiene la leva.
Ma se modifichiamo questo istinto ed invece di opporre una resistenza assecondiamo la forza applicata con un movimento che segue una direzione naturale dell’articolazione vengono a mancare resistenza e fulcro e quindi il qin na.
Appena si avverte “la situazione di leva” si deve cedere attivamente facendo sfogare la forza applicata nel vuoto. Praticamente si sposta il fulcro.
E’ scontato il fatto che per avvertire la leva e assecondare la potenza è necessario essere repentini nella reazione al movimento dell’avversario che cerca il qin na.
Tentare di assecondare con l’articolazione già in situazione di stallo, anche se non ancora in leva, risulta molto difficle e in alcuni casi impossibile.
D’altronde l’efficacia di un combattimento passa inevitabilmente dalla reattività.
Non si può pensare, ad esempio, di eseguire una tecnica per contrastare un pugno dopo che il pugno è già arrivato a segno.
E’ scontato il fatto che per avvertire la leva e assecondare la potenza è necessario essere repentini nella reazione al movimento dell’avversario che cerca il qin na.
Tentare di assecondare con l’articolazione già in situazione di stallo, anche se non ancora in leva, risulta molto difficle e in alcuni casi impossibile.
D’altronde l’efficacia di un combattimento passa inevitabilmente dalla reattività.
Non si può pensare, ad esempio, di eseguire una tecnica per contrastare un pugno dopo che il pugno è già arrivato a segno.
Ritengo, come già espresso in precedenza, che applicare una leva sia molto complesso in un combattimento reale … penso che sia più semplice imparare l’istinto di evitarle.