Il nostro meraviglioso mondo del Kung Fu e delle arti marziali in generale è una Civil War continua: non ci sono dubbi. Se uno pratica lo stile X, tenderá a parlarne come se fosse il migliore in assoluto: ovvio, altrimenti praticherebbe lo stile Y. Ma lascerá ben intendere non solo che X è meglio, ma anche che tutto il resto non vale granché. Certo, poi tirerá fuori qualcosa come <<Oh, poi sia chiaro: non è che una cosa è meglio dell´altra≫>, che è un po´ come fanno i politici quando dicono che non hanno nulla contro l´opposizione, peró <<Che palle sono proprio dei tonti>>.
A parte la citazione dell’assessore alle varie ed eventuali del comune di Roncofritto, il zelighiano Palmiro Cangini, c’è una nuova opposizione cinematografica nelle sale in questi giorni. Dopo l’alba della giustizia che ha visto lo scontro epico tra Batman e Superman, portata sul grande schermo dal sodalizio tra la DC Comics e la Warner Bros, tocca alla concorrente Marvel Studios. La Casa delle Idee lascia scontrare Capitan America, il primo vendicatore, contro Tony "Iron Man" Stark.
Per battere Superman, figlio di Krypton e dotato di poteri sovrumani, Bruce Wayne ebbe bisogno di un connubio di arti marziali e kryptonite: le arti marziali contro i poteri, un bue contro un unicorno. Nemmeno Capitan America, com’è noto, scherza a superpoteri: sottoposto al siero del supersoldato, ha guidato un esercito contro il criminale filonazista Teschio Rosso. Ma, a differenza del marzialmente inesperto Clark "Superman" Kent, Cap è un combattente formidabile. Superman è infatti troppo forte e quindi non ne ha bisogno: se io potessi volare, essere invulnerabile a qualsiasi cosa, veloce più della luce e sparassi raggi dagli occhi non sentirei probabilmente il bisogno di studiare il Kung Fu per difendermi.
Cap invece, essendo un po’ meno super di Superman, è un guerriero. Considerando che il suo diretto avversario è Iron Man, che non possiede alcun superpotere ma una letale armatura, possiamo quindi dire <<le arti marziali contro la tecnologia>>? No, perché Tony Stark è interpretato da Robert Downey Jr. Quello stesso Robert Downey Jr. che ha regalato ad Hollywood uno Sherlock Holmes esperto di Kung Fu. Pratica Wing Chun e non ne fa per nulla mistero. E anche se Steve "Captain America" Rogers gli chiede provocatoriamente <<Sei grosso con l’armatura… tolta quella che cosa sei?>>, Tony Stark può tranquillamente aggiungere alla propria risposta <<un genio, un miliardario, playboy e filantropo>> un deciso <<ottimo praticante di Wing Chun>>.
Captain America: Civil War è nelle sale italiane dal 4 maggio 2016 e si pone come terzo film della trilogia dedicata all’icona Marvel a stelle e strisce. Racconterà delle divergenze tra Steve Rogers e Tony Stark, il primo convinto sostenitore dell’autonomia degli Avengers, il secondo più in linea con le direttive governative del governo e dello S.H.I.E.L.D. in merito alla gestione del Soldato d’inverno. Quest’ultimo, si ricorderà infatti dal secondo film della trilogia Captain America: the Winter Soldier, altri non è che Bucky Burnes, il migliore amico di Steve Rogers. Non se la sente, quindi, di trattarlo come un criminale e lo protegge dalle forze dell’ordine che tentano di braccarlo. Inutile dire che Iron Man non la pensa affatto allo stesso modo. Gli Avengers si dividono allora intorno ai loro due carismatici leader. A sostegno di Capitan America vedremo Falcon, Scarlet, Occhio di Falco e Ant Man. Si schiereranno invece con Iron Man la Vedova Nera, Spider-Man, Pantera Nera, Visione e War Machine.
La differenza degli stili di combattimento studiati da Chris Evans e Robert Downey Jr. è ben evidente. Evans ci mostra un Captain America esperto di MMA, Brazilian Jujitsu, Karate, sport da combattimento in generale e ovviamente Krav Maga, considerate le origini militari del personaggio. Il tutto, in aggiunta, condito con un po’ di acrobazie tipiche del parkour che danno sempre quel tocco spettacolare in più tipico dell’irrealismo marziale cinematografico. Abbiamo già potuto ammirare, nel film precedente, lo scontro tra Cap e Batroc, quest’ultimo interpretato proprio da un lottatore professionista dell’UFC: George St. Pierre, che ha un curriculum marziale precisamente in linea con gli allenamenti di Evans.
Robert Downey Jr., si è detto, usa chiaramente il Wing Chun Kung Fu. È allievo di Sifu Eric Oram, allievo di quel William Cheung che ha conosciuto bene Bruce Lee e gli allievi diretti di Ip Man. Sembra che il Wing Chun rivesta un ruolo importantissimo nella vita del famoso attore di Hollywood. Downey Jr. è infatti noto per i suoi problemi di tossicodipendenza, che gli hanno causato non poche beghe legali con tanto di varie permanenze in carcere. Lo stile dell’Eterna Primavera sembra sia riuscito dove molteplici tentativi di riabilitazione hanno fallito, lasciando conoscere a Robert non solo il lato marziale dell’arte, ma anche quello più spirituale. L’autocontrollo e la disciplina dell’attore si sono quindi evoluti e migliorati.
Tu da che parte stai? è il tormentone di Captain America: Ciwil War. Lo conosciamo bene, anche se spesso facciamo finta di cadere dal pero. Tutti noi marzialisti, però, siamo sempre lì a tirare acqua al mulino del nostro stile denigrando gli altri. Sapete una cosa? Me ne vado al cinema.