Christian Bachini. Ma chi si crede di essere questo, il nuovo Bruce Lee?

Christian Bachini

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Christian BachiniQuando il mio caporedattore mi ha detto che c´era da fare un post su un giovane italiano che sta facendo parlare di sé in Cina, sono rimasto decisamente sorpreso. Non perché non mi fidassi delle qualitá di un compatriota nel cinema delle arti marziali, ma solo perché queste ultime non sono di sicuro un retaggio della nostra tradizione. Va bene: potrebbe obiettarsi che una volta fu il Pancrazio e la Magna Grecia, il coltello siciliano e la lotta greco-romana. Ma la realtá è evidente: di fronte all´Oriente, in fatto di arti marziali siamo un granello di sabbia davanti al deserto.

Ho cominciato subito a fare ricerche, e lo stupore ha lasciato spazio a quella solita e fastidiosa sensazione che noi di Kung Fu Life conosciamo bene. Leggi qua e leggi lá, e chiaramente il personaggio Christian Bachini è giá da tempo stato etichettato nei forum di settore. Commenti che naturalmente sanno di <<;Ma chi si crede di essere questo, il nuovo Bruce Lee??>>, <<Seeee, vabbé… è arrivato Giacomo Chan>>, <<Chissá che deve aver fatto per avere avuto successo>>. Quel genere di commenti che sottintendono <<Si ma di arti marziali sa poco, è solo un ballerino, troppo giovane per sapere tanti stili, etc>>.

Christian BachiniRagazzi… non c’è niente da fare: è il gelato giallo delle arti marziali. Siamo gelosi della nostra arte. In casi del genere, siamo invidiosi. <<Oh beh, noi non abbiamo nulla da invidiare a questo qui>>. Proprio come non si invidia nulla ad un team di giovani "giornalisti" che provano a realizzare il progetto di un magazine sul Kung Fu che sia innovativo, autentico, asservito a null´altro che ai praticanti, libero e volenteroso di esprimere idee e opinioni. Qualcuno un giorno mi scrisse <<Ragazzi, con Kung Fu Life dovete andare avanti. Quando in Italia si fa qualcosa di nuovo e non conforme, la gente lo giudica e reagisce con la puzza sotto il naso>>.

Come un paio di anni fa fu a proposito dell´IMS (Infinity Martial System), disciplina fondata dal maestro Giuseppe De Rosa con lo scopo di trovare un proprio modo di interpretare la difesa personale ed il combattimento non regolamentato. Grandi casini sui forum e sulle chat private, con commenti sui social network che sapevano di <<Ma chi si crede di essere questo, il nuovo Bruce Lee??>>. De Rosa ha proposto un proprio stile, basato sui suoi studi di Wing Chun, Jeet Kune Do, Kung Fu e sport da combattimento vari: fa troppo Bruce Lee, che aveva fatto una cosa del genere con il suo Jeet Kune Do. Christian Bachini è migrato in Cina per diventare una star del cinema delle arti marziali, sfidando il cliché secondo cui un occidentale sarebbe stato poco adatto a fare l’attore-regista-coreografo di tal genere: fa troppo Bruce Lee, che aveva fatto una cosa del genere ad Hollywood.

Christian BachiniNon scherziamo! Se si deve parlare bene di qualcuno che inventa qualcosa, prende iniziative, fa parlare di sé… deve essere della nostra baracca e possibilmente autorizzato da qualche occhio a mandorla erede di Gianni e Pinotto. E invece bravo, Christian Bachini: orgoglio italiano nel cinema delle arti marziali. La Thailandia ha proposto Tony Jaa, il Paesi Bassi Jean Claude Van Damme, gli Stati Uniti Chuck Norris e Steven Seagal… e noi abbiamo Christian Bachini. Per adesso… potevamo avere Giorgio Pasotti, che ha praticato a lungo Wushu con il padre Mario, maestro conosciuto a livello nazionale. Ma Giorgio ha poi deciso di diventare famoso con una via più facile e sicura: fiction e telefilm. Qualche film, certo. Si dirà: Christian Bachini non è un attore. Pasotti ha studiato recitazione e quindi di tirare calci e pugni di fronte alla cinepresa gli fregava poco: bastava starci e basta.

Christian Bachini e Jackie ChanInvece no: parallelamente alle arti marziali, Christian studiava recitazione e lingua cinese. Che poi nei suoi video suggerisca che una volta che aprirà la strada, nasceranno cloni italiani di Bachini proprio come fu per Bruce Lee negli anni 70… certo che sembra troppo sicuro di sé. E che deve dire? <<Eh, in realtà non so che fine farò, ma ci proviamo, và…>> Andiamo: restiamo sul pezzo. Ha lavorato in Ip Man 2, scrive sceneggiature e progetta film. Frequenta i set di Sammo Hung, Donnie Yen e del suo idolo Jackie Chan. Che si permetta pure qualche sbruffonata.

Christian Bachini e Sammo HungLeva 1985, di Parma ma vissuto praticamente sempre a Prato, in Toscana, si intestardisce sui film di arti marziali già intorno ai dieci anni di età. Gira i primi cortometraggi in un capannone, curando regia, sceneggiatura ed interpretazione. Dietro la macchina da presa c’è il padre, dato che i professionisti del settore non presero sul serio il suo progetto. Troppo ambizioso, troppo <<Ma chi si crede si essere questo, il nuovo Bruce Lee??>>. Poi prende e parte per Shangai, con due cortometraggi e un sogno. E basta. Un po´ poco, certo… ma Christian Bachini sa bene di dover ringraziare anche la fortuna, che in mestieri del genere è fondamentale.

Il suo obiettivo è arrivare nelle sale italiane. Aspettiamo allora i suoi film: Deficit. The Silent Revenge, Shangdown. The Way of the Spur e altri titoli in lavorazione. Andremo tutti al cinema ad osservare questo tizio dall’accento toscano e la faccia tosta. Però occhio Christian: quel giorno ti fischieranno le orecchie.

5 risposte

  1. Certo comunque è un personaggio….. Uno che studia recitazione ed arti marziali e decide di andare a sfondare in Cina non a Holliwood è quanto meno originale e suscita in me parecchia curiosità….
    Andro a vedere i suoi film…

    1. In realta’ e’ molto piu’ facile di quello che credi tu, basta essere della pigmentazione giusta e parlare qualche parola di cinesema sopratuttto essere pronti a interpretare la parte del “Laowai” (parola informale per i caucasici) e cioe: o il cattivo ce alla fine se le prende dall’eroe cinese, o l’idiota ingenuo…Qua in Cina anni fa ti fermavano pure per strada per chiederti se eri interessato a prendere parte ad un film…

  2. Personalmente non ho ben compreso se questo articolo è a favore di questo artista marziale o che…
    Ad ogni modo, imho, sarebbe stato interessante avere magari qualche informazione in più sugli studi marziali, sui maestri di riferimento, sul percorso di questo giovane magari a discapito delle divagazioni che occupano più della metà dell’articolo.

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