Efficacia fa rima con semplicitá: vero e proprio mantra di milioni di esperti di difesa personale. Sono sostanzialmente d´accordo, e credo che ogni buon praticante e sostenitore della causa Jeet Kune Do aperta da Bruce Lee negli anni 60 sia piú o meno dello stesso avviso.
Esiste peró un famoso aforisma dello stesso Lee che ci ricorda che il suo metodo è si semplice, ma assolutamente non è facile: simple but not easy. Personalmente, credo che in questa frase sia racchiuso moltissimo, molto piú di quello che giá lascia intendere e che giá non è poco. Se chiediamo al praticante medio cosa significa l´aforisma, risponderá pressappoco qualcosa del genere: il Jeet Kune Do è semplice perché non classico, essenziale, economico e diretto. Ma non è facile nel senso che non è banale, una cosa che sai fare dopo due minuti di prova.
Piú o meno è la risposta giusta: vale la pena solo aggiungere ancora qualcosa. Come da tradizione tutta Kung Fu Life – iana, partiamo dal definire piú oggettivamente possibile i termini che stiamo usando. Leggiamo quindi su Treccani:
– fàcile agg. [dal lat. facĭlis, der. di facĕre <<fare>>]. Che si può fare agevolmente, senza grande abilità o sforzo (fisico o mentale) e in genere senza stento […]
– sémplice (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭ mplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- <<uno, uno solo>> (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre <<allacciare>>, plicare <<piegare>> (cfr. duplice, triplice, … molteplice)] […] Non complesso, non complicato […] Privo di ornamenti complicati o di sovrastrutture, ridotto alla forma essenziale […]
Un dettaglio colpisce subito i nostri occhi kungfuici: <<facile>> è quindi qualcosa che si può fare senza grande abilità o sforzo? Senza duro lavoro? Allora non si tratta di Kung Fu! Ed infatti in questo senso il Jeet Kune Do non è Kung Fu, non nel senso in cui il Kung Fu si vuole molto spesso al giorno d´oggi. Il problema sta tutto lì, nella confusione tra semplice e facile, e nella speculare confusione che si fa tra i loro rispettivi opposti: complesso e difficile. Non solo: il tutto è reso più arduo dal fatto che non viene quasi mai puntualizzato se la disciplina si intenda nel suo apprenderla o nel suo metterla in pratica.
Guidare l´auto è facile: statisticamente il 100% delle persone medie riescono ad imparare. Ma non è semplice: hanno bisogno di provare svariate volte per apprendere bene, non è come imparare ad addentare un panino. Leggere e scrivere è facile: attraverso una preparazione adatta tutti i bambini riescono ad imparare già in tenerissima età. Non è però semplice: non basta un pomeriggio di grammatica e si sa già fare tutto. Contrariamente, costruire un puzzle è difficile: ci vuole pazienza e calma. È però un´operazione non complessa, semplice: si tratta di incastrare un po´ alla volta dei pezzetti di cartone, non certo di imparare una lingua. Allo stesso modo, imparare a memoria una poesia è difficile: lungo e noioso. È tuttavia qualcosa di semplice: basta ricordare parola per parola e frase per frase, non c´é bisogno di abilità particolari.
Semplice e facile sono dunque termini molto diversi. Possiamo ipotizzare che consideriamo qualcosa come facile/difficile quando ci riferiamo al porla in atto, mentre la consideriamo semplice/complessa se pensiamo all´apprenderla. La discriminante è quel <<bisogno di abilità particolari>>: una cosa è facile se per farla non bisogna svilupparne. Diciamo ancora: una cosa è facile se viene subito a tutti, senza bisogno di una gran fase di studio. Una cosa è invece semplice se non è arzigogolata, complessa nel senso di fatta di tanti elementi diversi. È semplice se è quindi essenziale, immediata.
Proviamo a incrociare i quattro aggettivi, a spiegarli e a fare qualche esempio pratico. Molti stili di Kung Fu Tradizionale sono a mio avviso difficili da applicare e facili da apprendere. Per imparare bisogna conoscere i Tao Lu, i principi, le armi e poi vanno fatte le applicazioni: come costruire un puzzle, la tua conoscenza aumenta di pezzo in pezzo. Il problema è che però il tutto sarà difficile da applicare perché la realtà avrà leggi sue proprie che non coincidono con quelle del tuo puzzle. Molti stili di Jeet Kune Do sono invece semplici da applicare ma difficili da imparare: sposando le leggi dell´aggressione reale, una volta conosciuti saremo a nostro agio nell´usarli, ma prima di impararli ci andrá molto allenamento: come guidare un´auto.
L´arte essenziale ed efficace è semplice da applicare ma difficile e impegnativa da imparare. L´arte fatta di teoria e forme in abbondanza è difficile da applicare ma facile da imparare: basterà seguire il programma di stile. Un´arte invece difficile da imparare e complessa nella sua espressione è per esempio il Wushu acrobatico: come qualsiasi cosa estrema. L´arte semplice e facile… beh, semplicemente non è arte ma diletto. In realtà, però, è l’abilità che è relativa allo studio e non viceversa: se vi siete allenati molto, troverete facili cose che per altri sono molto difficili. La semplicitá, però, continuerà a essere un’altra cosa: la capacità di isolare solo gli elementi essenziali (sim-plex e non dup-lex o comp-lex) e lavorare con essi. This is Jeet Kune Do: simple but not easy.