Bruce Lee contro Batman

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bruce lee vs batmanAmici di Kung Fu Life, oggi per voi due notizie sensazionali! Fanatici delle arti marziali, del cinema e del mondo supereroistico tenetevi forte, è quasi realtà: il cavaliere oscuro incontrerà Bruce Lee sul grande schermo. Questa era la prima. La seconda è che <<quasi>> significa appunto quasi, ovvero che non è vero. Come è che si chiama nel linguaggio del web? Trolling, mi sembra. Ma si, anche io ho voluto provare a fare il troll, attività che di questi tempi non ha risparmiato nemmeno noi redazione di un magazine provocatoriamente emergente.

bruce lee e batmanPerò ho scritto <<quasi>> e direi che ci sta tutto, anche se lo sguardo bisogna volgerlo non tanto alle future improbabili produzioni cinematografiche, quanto più alle vecchie pellicole di alcuni decenni fa. 1967, per la precisione. In un episodio della famosissima serie TV Batman, interpretata da Adam West e Burt Ward, il pipistrello incontra un’altra figura supereroistica di quegli anni: il Calabrone verde. The Green Hornet, appunto. E parlando di assistenti: se il cavaliere oscuro si avvale dell’aiuto del suo pettirosso Robin, volete adesso davvero dirmi che siete impreparati a proposito dell’identità dell’assistente del Calabrone? Quel tipo un po’ introverso, con gli occhi orientali e un gran Kung Fu? Ma è Kato! Il primo reale personaggio che ha dato a Bruce Lee un po’ di quella fama che sarebbe stata poi consacrata dal buon vecchio conosciutissimo Chen Jeh. A differenza di quest’ultimo, che urlava per terrorizzare oriente e occidente, Kato è piuttosto silenzioso. Però mena uguale, tanto che Robin se le prende di santa ragione!

Mentre per l’altro Bruce, cioè Wayne, che si inventa una seconda identità da Batman per infondere il terrore nei cuori dei malvagi, non c’è tanto bisogno di presentazioni, spendiamo qualche parola in più per il Calabrone Verde, serie televisiva di cui si conta una unica stagione, 1966-67. Britt Reid è un giornalista che conduce una doppia vita: al suo lavoro diurno affianca la lotta al crimine sotto le vesti di Green Hornet, interpretato da Van Williams. Si avvale dell’aiuto del suo autista di fiducia, un orientale asso del Kung Fu di nome Kato, interpretato appunto da Bruce Lee. La serie è conosciuta soprattutto grazie alla fama che da lì a poco avrebbe avuto la prima stella nascente del cinema delle arti marziali, dato che durò non più di un anno e per un massimo di 26 episodi. A Hong Kong si parlava infatti di una serie intitolata The Kato Show, più che di calabroni verdi. Di discendenza nipponico-filippina, il giovane combattente avrebbe sposato la causa del suo capo per riconoscenza, dato che quest’ultimo avrebbe salvato sua moglie da un qualche pericolo durante un viaggio nelle Filippine. Via dunque a quelle tipiche mascherine copri-occhi stile Phantom, Robin, Nightwing che pretendono di celare l’identità di chi le indossa in maniera tale che di più assurdo restano solo gli occhiali con cui Clark Kent può nascondere al mondo di essere Superman.

the green hornetMa cosa ci fanno Green Hornet e Kato a Gotham City? Cercano di sgominare una banda di contraffattori di stampe, che per inciso riescono a infilarli dritti dritti dentro la loro macchina stampatrice tanto da farne uscire due stampe a grandezza naturale dei due eroi. Il problema è che Green Hornet viene considerato un criminale e quindi le forze dell’ordine di Gotham sono all’erta. Di conseguenza il pipistrello e il pettirosso non tardano a interessarsene, e lo scontro tra i due trova una buona ragione di esistere. L’equivoco mette infatti decisamente in secondo piano la pretestuosa pericolosità di questi criminali, mentre sale alla ribalta il vero spettacolo: Green Hornet contro Batman, Kato contro Robin. Pugni, calci gente che vola su tavoli e finestre accompagnati da quelle famose onomatopee da fumetto.

Christian bale. BatmanAlla fine, in qualche modo si fa pace. Senza andare a cena insieme o fare all’amore, certo: non si capisce se Batman abbia o meno accettato la buona fede del Calabrone Verde. Ma non ci sono vittime, né vincitori, né vinti. Almeno sembra, perché non bisogna comunque scordare che la sigla iniziale canta di pipistrelli e non di calabroni. Diciamo che il primo piano è sicuramente pipistrellesco. La vittoria di Bruce Wayne su Bruce Lee sarebbe stata verosimile soltanto se si fosse trattato del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, interpretato da un Christian Bale che si avvale di tecniche di Ninjutsu e Keysi Fighting Method studiate per bene (quest’ultimo, per inciso, si basa sul Jeet Kune Do Concepts di Dan Inosanto). Il Batman di Adam West degli anni 60 non ha granchè di oscuro e sembra un cavaliere con qualche minima abitudine a dare due pugni e due calci. Altra roba era Bruce Lee, e questo rende il suo combattimento contro Robin abbastanza inverosimile. Kato è equilibrato, studia l’avversario, alza le gambe e allunga le braccia con la tipica padronanza del corpo di un artista marziale. Robin fa il pettirosso un po’ spaesato che prova a mettere un colpo là e uno qua appena può, e può solamente perché dietro c’è una regia che ha bisogno di lasciare emergere i protagonisti della serie ispirata al personaggio della DC comics.

batman e katoSi tratta insomma di un incontro tra due serie televisive supereroistiche, che in quegli anni non si avvalevano molto delle arti marziali per spettacolarizzare i combattimenti. Oggi siamo abituati al Cavaliere Oscuro, agli X-Men e a Wolverine, film in cui sono stati scomodati dei veri esperti di arti marziali. Ma negli anni 60 bastavano i costumi scintillanti e il carisma giusto. Chi vinse, dunque? Sicuramente lo share.

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