Parliamo di calcio. No, non avete sbagliato blog, siete su Kung Fu Life, ma il calcio è lo sport nazionale, in molti casi l´unico che sembra destare l´attenzione degli italiani, quindi parliamo di calcio. E scendiamo nel tecnico parlando di moduli.
Piú o meno fino agli anni ´90 i moduli (ossia la disposizione dei giocatori in campo) adottati dalle squadre italiane si potevano classificare in "a uomo" o "a zona" sulla base del tipo di marcatura adottata.
Poi é arrivato Arrigo Sacchi che con la sua idea di zona ha rivoluzionato il concetto di disposizione in campo, al punto che oggi parlando di calcio siamo soliti masticare numeri passando dal 4-4-2 al 3-5-2, dal 4-5-1 all’albero di natale (4-3-2-1) fino al 4-3-3 col falso 9. Insomma, un´innovazione paragonabile alla famosa bizona di Oronzo Caná, un modulo pensato per confondere le squadre avversarie al punto che anche i giocatori della Longobarda non hanno mai capito perfettamente come disporsi sul terreno di gioco.
Attualmente qual é la squadra di calcio piú forte al mondo? Immagino che le risposte possano svariare da <<Real Madrid>> a <<Barcellona>> a <<Bayer Monaco>>. E se chiedessi il perché queste squadre sono le piú forti? Penso che le risposte facciano rima con Ronaldo, Messi, Ribéry, etc.
Supponiamo che adesso io affermi con assoluta certezza che la squadra piú forte è quella che usa la Bizona. Ne sono certo perché la Bizona è superiore al 4-3-3 o al 4-2-3-1 attualemente utilizzato dalla maggior parte delle squadre europee. Sono altrettanto sicuro che le squadre italiane siano un gradino sotto le compagini tedesche, spagnole o inglesi perché utilizzano il 4-4-2 o il 3-5-2. Infatti la Juve di Conte col 3-5-2 ha vinto in Italia ma ha perso in Europa. Se invece avesse usato la Bizona avrebbe vinto tutto.
In definitiva chi usa il 4-4-2 o il 3-5-2 è di basso livello, chi usa il 4-3-3 o il 4-2-3-1 è un livello medio e chi usa la Bizona (5-5-5) è un livello superiore. Inoltre la Bizona si basa sulle idee di Caná, il quale si ispirava a maestri come Trappattoni o Nils Liedholm che hanno fatto la tradizione del calcio. Oggi vanno tanto di moda gli allenatori giovani, ma se si vuole giocare il vero calcio è necessario imparare dai "vecchi" maestri e tornare alla marcatura a uomo, allo stopper davanti al libero e alle mezz’ali. Cosí si giocava in passato e cosí si dovrebbe giocare oggi. Non a caso le squadre italiane di allora in Europa hanno vinto molto di piú rispetto a quelle moderne.
Il discorso suona assurdo? Eppure non è cosí distante dal Kung Fu. Proviamo a sostituire "modulo" con "stile" e "calcio" con "Kung Fu" e vediamo che succede…
Se si vuole praticare il vero Kung Fu è necessario imparare dai vecchi maestri, tornare alle origini della tradizione. Ció che si faceva in passato si dovrebbe fare oggi e chi prova a modificare le cose snatura gli stili. Come conseguenza si dovrebbe studiare da insegnanti che hanno appreso lo stile direttamente dagli antichi maestri. Oggi vanno di moda gli insegnanti che inventano metodi e stili nuovi, ma ció che fanno non è vero Kung Fu.
Inoltre, lo stile B è meglio dello stile A e chi pratica lo stile B è piú forte di chi pratica A.
Abbiamo poi gli allenatori/maestri autodesignati come gli unici autorizzati ad insegnare il famigerato stile B, come se esistesse un allenatore che si autoproclama l’unico autorizzato ad usare il 4-2-3-1 o la Bizona. Tanti "allenatori nel pallone" in cerca di successo, desiderosi di essere riconosciuti dall’ambiente come discendenti naturali dei grandi maestri cinesi; ma anche Oronzo Caná alla fine ha compreso che lo stile conta se il praticante è valido, perché sono i calciatori a fare la differenza, non certo i moduli. Non a caso per non diventare un allenatore di serie B Caná si affida ad Aristoteles, talento capace di fare la differenza a prescindere dalla Bizona, perché in definitiva il valore va dimostrato in campo…