Il 18 marzo 2015 anno uscí su Kung Fu Life un mio articolo, in merito all´autodifesa, sulla differenza tra un aggressore che vuole affermare il proprio predominio ed uno che vuole soltanto qualcosa. Chiamai il primo maschio alpha ed il secondo predatore. Esempi del primo sono due tizi che si picchiano perché uno ha guardato la sua ragazza. Esempi del secondo sono invece quei tipi che, con un coltello in mano, ti dicono <<Dammi i soldi>>. In natura, siamo nel primo caso quando due lupi litigano per chi sia il capobranco: il vincitore avrá cibo e lupe per primo e l´altro se ne andrá con la coda fra le gambe, ma vivo. Siamo nel secondo caso, invece, quando il lupo corre dietro al cervo per mangiarselo: non gliene frega granché che il cervo riconosca la sua autoritá, vuole semplicemente mangiare.
Il sergente Rory Miller, esperto di arti marziali, difesa personale e collaboratore dello sceriffo di Portland in Oregon, chiama la dinamica tra maschi alpha danza della scimmia (cfr. Rory Miller, Meditations of violence. A comparison of martial arts training & real world violence, YMAA Publication Center Wolfeboro NH, USA 2008, p. 41). L’uomo è un primate, e come tale in alcune situazioni il suo istinto gli dice che deve proteggere il proprio territorio – predominio sociale dalla brama di qualche rivale. Non morirà nessuno: chi perde se ne andrà e rinuncerà, proprio come su un ring. Lavorando nelle forze dell’ordine, ci fa ancora due esempi: un criminale che rapina un malcapitato è un predatore. Lo stesso criminale che ammazza un altro criminale in carcere è probabilmente un maschio alpha, che fa capire a tutti chi comanda.
Quando lo lessi molto tempo fa, trovai il libro di Miller decisamente interessante, molto ricco e complesso. Mi è tornato in mente dopo aver visto alcuni video parodia su youtube. Ve ne mostro uno, di un tale Johnny Badass:
Come avete visto, l’ilarità è dovuta al fatto che le difese degli aggrediti sono totalmente assurde. Eppure… secondo Miller oltre la parodia c’è un fondo di verità. Infatti leggiamo il suo testo, quando ci racconta di come uscì da un tentativo di aggressione stile danza della scimmia:
<<In un caso, diedi a intendere di essere pazzo fingendo di essere in preda agli effetti della torazina e parlando animatamente con Gesù ed Elvis. […] Questo permise loro di ridere di me senza dover dimostrare nulla. […] I tre [aggressori, ndt] decisero di lasciarmi perdere perché i pazzi sono imprevedibili>>.
Una reazione insolita crea dunque stupore nell’aggressore, che sembra chiedersi <<… Oh, ma questo qua è fuori di testa per davvero>>. Nel caso l’aggressore sia un maschio alpha, si fa una risata e se ne va perché non c’è bisogno di dimostrare superiorità su un matto: spara sulla croce rossa? Certo che no: al contrario, abbasserebbe il proprio rango. Nel caso in cui sia un predatore, potrebbe chiedersi <<Oh ma che cacchio, questo mi doveva capitare? Non capisce nemmeno con chi parla, figuriamoci cosa voglio… meglio minacciare qualcuno altro, normale: sarà più facile raggiungere i miei scopi>>.
Potremmo chiamare qualcosa del genere la autodifesa paradossale: si fa tutto il contrario di quello che ci si aspetta, qualcosa di così insolito da mettere a disagio il cattivo di turno perché non è abituato… e si sa, si teme ciò che non si conosce. Se riuscite nuovamente a soprassedere alla natura comica e cabarettistica dei seguenti esempi, potrete cogliere anche in questi video quello che intendo:
Il principe della risata ci mostra come un rapinatore non si aspetti affatto un comportamento calmo, formale e "burocratico" davanti ad una minaccia a mano armata. Ad un certo punto prende e se ne va perché davanti ad un pazzo o a un imbecille ha due alternative: o lo uccide e si prende quello che vuole, o se ne va da un’altra parte perché una persona poco capace di intendere e volere non soddisferà le sue illegali richieste.
Anche Bud e Terence ci mostrano come la gang dei delinquentelli da strapazzo cada letteralmente dal pero quando si tratta di avere a che fare con uno storpio ed un sordomuto, soprattutto se ad un certo punto il muto li prende a schiaffi e lo storpio… a calci!
Il rapinatore Ale non si aspetta la reazione razionale e normalizzante di Franz. Certo, per lasciar succedere qualcosa del genere bisogna che il delinquente sia anche un cretino… quindi sono d’accordo con molti di voi lettori, che starete pensando che una cosa è lo sketch ironico, il cabaret, il film comico e un’altra la realtà della strada. Ma il sergente Rory Miller ci ha suggerito, nel libro che ho citato sopra, che non è poi così assurdo che l’assurdità possa essere una autodifesa efficace. Oltre la comicità dei video mostrati, quindi, vale la pena di farsi qualche domanda. O almeno… una risata.
Bibliografia minima: Rory Miller, Meditations of violence. A comparison of martial arts training & real world violence, YMAA Publication Center Wolfeboro NH, USA 2008.