Arti marziali e le carenze chiamate Kung Fu

yin yang sfere

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yin yang sfereLe arti marziali stanno lentamente entrando a far parte di quelle specialitá nelle quali noi italiani siamo esperti indipendentemente dalla pratica. Qualcosa di simile al calcio, sport del quale siamo tutti allenatori ed arbitri piú di quanto siamo spettatori. Qualunque tifoso saprebbe indicare a societá ed allenatore il giusto metodo, la giusta tattica o la perfetta strategia di mercato per portare la sua squadra ai vertici del calcio che conta. In maniera molto simile anche nelle arti marziali sappiamo giudicare un combattente anche se non abbiamo mai fatto un minuto di guanti in vita nostra, conosciamo i principi di una disciplina anche se non l´abbiamo mai praticata e sappiamo cosa è efficace e cosa no in ambito di difesa personale. Insomma si ragiona per luoghi comuni, ma talmente comuni che spesso le parole di un praticante esperto fanno rima baciata con quelle di una persona totalmente acerba dell´argomento.

uccelli lottaIl Kung Fu tradizionale è il terreno piú fertile per far nascere discussioni in merito, perché ovviamente se si è esperti si è portati ad esternare ad ampio raggio le proprie consapevolezze, quasi a sentirsi obbligati ad istruire gli altri. E allora via con eterne diatribe su quale stile sia il piú applicabile, quale lineage sia "piú lungo", quale siano i principi maggiormente autentici e largo spazio ai giudizi, perché il Kung Fu è un mondo nel quale gli stili sono mutualmente esclusivi: se uno stile ha qualcosa di buono tutti gli altri sono "sbagliati"…
Ovviamente tutto l´universo Kung Fu è da "noi" osservato con occhi occidentali, privato della memoria di secoli di storia e cultura orientale e dimenticando (o ignorando) che scorporare l´arte dalle proprie radici è come guardare un film senza sonoro: la storia si puó solamente intuire e sicuramente si perderanno quegli elementi che sfuggono alla vista ed utilizzano altri sensi per arrivare.

monaci shaolin kung fuLéequazione è diventata Kung Fu uguale arte marziale e di conseguenza Kung Fu uguale a difesa personale. Perchè l´arte marziale è tale se è davvero utile nel combattimento senza regole.
È innegabile che un praticante di Kung Fu dovrebbe raggiungere la capacitá di sostenere una sorta di incontro (al di lá di vincerlo o perderlo), altrimenti la sua arte è spoglia della marzialitá, tuttavia è anche vero che lo stesso praticante dovrebbe ottenere tale abilitá attraverso un percorso che non è fatto solo di calci e pugni, ma anche di evoluazione mentale, spirituale ed ovviamente fisica, altrimenti la sua marzialitá è priva di arte.

kung fu monaco shaolinEcco cosa credo sia il Kung Fu Tradizionale: non una lotta tra stili, la gerarchia di maestri, pergamene tracciate dai nomi del lineage o una serie di forme che disegnano i tratti dello stile; piuttosto un metodo per apprendere i segreti della lotta attraverso una metodologia che costringe a conoscere se stessi, superare le proprie paure, elevare la consapevolezza di sé e degli altri, apprendere filosofie che superano i confini dei cinque sensi e ovviamente che premette di acquisire la capacitá di lottare in modo efficace. Un viaggio, che come tutti i viaggi, cambia il viaggiatore, perché gli apre la mente su mondi sconosciuti.
Quando guardo uno dei tanti documentari sui monasteri Shaolin non riesco a vedere monaci che meditano e fanno forme, mi colpisce di piú la sensazione che dietro ogni tecnica ci sia mondo intero, che per semplicitá d´espressione chiamiamo Kung Fu.

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