
Tuttavia, forse non tutti sanno che, la legge italiana ed in particolare la Corte di Cassazione hanno deciso che l’insegnante di arti marziali debba essere investito anche e soprattutto di responsabilità molto meno affascinanti e decisamente più impegnative.
Responsabilità che è bene che tutti i maestri di arti marziali conoscano alla perfezione, per evitare guai seri.
Quali sono?
L’avvocato Mauro Sella, esperto in legislatura relativa alle A.S.D., ce ne fornisce un’indicazione con la seguente storia realmente accaduta.

Inoltre, la federazione di appartenenza è stata considerata responsabile in solido con l’allenatore e tenuta anch’essa al risarcimento dei danni subiti dall’atleta.
Nel corso delle indagini è risultato che al momento dell’incidente, per problematiche di spazio, gli atleti della nazionale si stavano allenando all’interno di una normale palestra (mai utilizzata in precedenza per quella pratica sportiva), con pavimentazione rigida in linoleum, priva della specifica protezione costituita dal tatami e che nessuno degli atleti al momento del fatto indossava il caschetto di protezione, non avendo l’allenatore dato alcuna disposizione a riguardo.

Posto che la pratica sportiva delle arti marziali è comunque considerata attività pericolosa, dati i rischi per l’incolumità fisica degli atleti, deve affermarsi che la posizione di garanzia di cui l’allenatore è investito implichi la sicura imposizione di porre in atto quanto è possibile per impedire il verificarsi di eventi lesivi per coloro che praticano detto sport.
Il fatto che tali specifiche cautele non fossero espressamente contemplate dal regolamento federale non è servito ad escludere la responsabilità dell’allenatore, perché le condizioni in cui l’allenamento si svolgeva, aggravavano i rischi per la salute e l’incolumità degli atleti.

Purtroppo a molti insegnanti tali evidenza sfugge, oppure è sottovalutata. È importante prendere atto che per essere un maestro la preparazione tecnica è solo uno degli ingredienti. È assolutamente necessario conoscere la legge, bisogna sapere che ci sono delle sentenze della Corte di Cassazione che inevitabilmente influenzano la vita all’interno delle scuole di arti marziali.
Sfortunatamente, anche alle federazioni manca tale conoscenza e così ogni giorno molti insegnanti e presidenti di ASD rischiano di finire in guai seri senza rendersene conto. Basti pensare che si può essere condannati perchè ci si allena in un posto che non ha un tatami…
La buona notizia è che sta nascendo un progetto che si propone di supportare le scuole di arti marziali anche in ambito legale. Un progetto che sarà presentato il 30 settembre ad Ivrea in un evento ad inviti.
Se vuoi saperne di più e per ottenere un invito visita questa pagina.
2 risposte
Assolutamente da tenere in considerazione le attrezzature che una scuola di arti marziali offre, le protezioni, la sicurezza la professionalità dell’istruttore che dovrebbe per buon senso avere un occhio di riguardo per queste situazioni