Come se non fosse bastata la bomba sulla carne rossa sganciata dall´OMS, acronimo italiano di Organizzazione Mondiale della Sanitá, l´organismo internazionale rilancia tramite il suo braccio armato IARC – International Agency for Research on Cancer – l´ente specializzato nelle ricerche contro il cancro, tirando dentro anche il caffé ed altre bevande calde.
Giuro che noi di Kung Fu Life non ne sapevamo niente, il post della scorsa settimana non c´entra, nessuna soffiata, lo giuriamo. Scherzi a parte, il clamore destato da queste due notizie a livello mediatico è stato considerevole: telegiornali, stampa e social sono impazziti e l´allarmismo è stato dilagante tanto che il consumo ed acquisto di carne è già diminuito in maniera apprezzabile causando le ire del settore alimentare.
Ma veniamo ai fatti e concentriamo la nostra attenzione sulla nostra sacrosanta e tanto amata tazzina di caffé.
Lo IARC comunica di aver già selezionato lo staff di esperti provenienti da tutto il globo e di aver già raccolto molti dati sul tema; tuttavia il team di scienziati ha tempo ancora fino ad aprile 2016 per continuare il suo lavoro, esaminando studi e ricerche scientifiche per poi pubblicare i relativi risultati il mese successivo.
Si tratta in realtà di una nuova valutazione, dato che il caffè era già stato oggetto di studi monografici da parte dello IARC nel 1991 quando fu classificato nel gruppo 2B come "Possibly Cancerogenic", un gradino sotto la carne rossa non lavorata che è definita "Probably Cancerogenic": ciò fu dovuto ad evidenze scientifiche legate ad una sua possibile correlazione con il proliferarsi del tumore alla vescica. Nel corso degli anni tuttavia questo timore parve venir meno, dopo che ulteriori approfondimenti non riuscirono a provare la reale fondatezza della sua natura cancerogena; discorso analogo valse anche per la mammella, l’ovaio, il pancreas e lo stomaco. Nel corso degli anni a venire si è ritenuto che i suoi benefici contro l’insorgenza di altri tipi di tumore come fegato, faringe e colon siano apprezzabili.
Dopo quasi venticinque anni è più che legittimo che l´OMS voglia riprendere in mano la questione alla luce degli ultimi scritti in materia. È bene ricordare – lo IARC stesso lo precisa in maniera esplicita (se siete curiosi potete trovate sul sito ufficiale i riferimenti originali in lingua inglese) – che essere oggetto di studi non è sinonimo certo di cancerogenicità – tanto più che questa monografia sarà rivolta non unilateralmente al caffé ma a svariate bevande calde – quanto piuttosto volontà di far luce su un alimento o sostanza, raccogliendo dal panorama internazionale le migliori teste ed i migliori testi in una situazione di verosimile imparzialità da pressioni esterne.
Attendiamo dunque gli sviluppi del caso e le linee guida a cui attenerci, probabilmente saranno indicate nuove dosi giornaliere sotto le quali attenersi.
Infine per controllare l´uso e spesso l´abuso di caffé un piccolo memento che può essere di aiuto a tutti sui principali alimenti contenenti caffeina: attenzione al tè, alcune celeberrime bevande gasate ed in particolar modo la cola, ma anche alla cioccolata, senza dimenticarci del settore farmacologico dove sempre più spesso incontriamo, magari senza saperlo, analgesici e prodotti termogenici contenenti caffeina come principio attivo, per non parlare di quando viene proprio consumata deliberatamente in pillole (di caffeina concentrata) da atleti alla ricerca di migliori prestazioni fisiche o studenti e professionisti che hanno bisogno di rimanere svegli e concentrati.