Negli stili tradizionali le posizioni, in cinese Pu fa, sono senza ombra di dubbio uno degli aspetti più curati e più sottoposti ad allenamento. Questo perché è grazie alle posizioni che ci si radica al terreno per ricavarne stabilità. Proprio per questo motivo è molto importante, non solo per questioni estetiche, ma per comprendere lo stile che si pratica, impararle alla perfezione per calarle all’interno dei movimenti eseguiti con le forme. Iniziamo quindi a vedere come allenare la Ma Bu.
Conosciuta anche come “posizione del cavaliere” la ma bu viene eseguita disponendo i piedi paralleli a una distanza corrispondente a quella delle spalle con le ginocchia flesse fino a portare idealmente il quadricipite femorale parallelo al terreno, il peso è equidistribuito tra entrambi i piedi. È una posizione forte e statica, difficilmente adottabile in combattimento (ovviamente si parla di tradizionale… nella difesa personale rappresenterebbe una vera follia) utilizzata maggiormente come posizione di passaggio tra una tecnica e l’altra. Utilissima per sviluppare l’equilibrio statico e la forza nelle gambe .
Gli aspetti da curare
Durante l’esecuzione bisogna concentrarsi su diversi aspetti fondamentali:
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le ginocchia devono puntare verso l’esterno per guadagnare stabilità e per non sforzare inutilmente le articolazioni
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il busto va mantenuto perfettamente perpendicolare al terreno, in caso contrario per correggere l’alterazione del baricentro la posizione assunta oltre che stilisticamente sbagliata sarebbe inefficace per il controllo dell’equilibrio. Se mentre siete in ma bu è facile sbilanciarvi vuol dire che la posizione è scorretta.
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L’altezza della posizione è direttamente proporzionale al risultato che si vuole ottenere: per allenare la posizione bisogna stare il più bassi possibile anche a costo di scendere di un solo centimetro rispetto al nostro limite “psicologico”. Fattore tanto banale quanto facile da scordare!
Come allenarla sul tappeto
Un esercizio particolarmente efficace per allenare la posizione consiste nel sistemare un bastone parallelo al terreno nella zona superiore di inserzione del quadricipite femorale. In questo modo se non si assume una posizione bassa e corretta il bastone cade. Bisogna assolutamente evitare di inclinare il busto in avanti per “alleviare” lo sforzo. Tempi di esecuzione e di recupero sono puramente soggettivi, l’importante è allungare gradualmente il tempo di esecuzione man mano che si diventa più bravi a sopportare la fatica. Nel giro di poco si arriverà a sopportare tranquillamente qualche minuto nella posizione del cavaliere.
Per allenare l’equilibrio si può eseguire, a coppie, un esercizio di abilità. Bisogna disporsi frontalmente al partner posizionandosi entrambi in ma bu e con le mani a contatto. L’obiettivo è sbilanciare l’avversario facendo pressione con i palmi delle mani e poi togliendola bruscamente ritirando le braccia, tutto è lecito purchè si mantenga la posizione ma bu durante tutto l’esercizio.
21 risposte
una cosa che spesso non si dice (spesso perchè non si sa) è che questa posizione è utilissima come stretching aumenta moltissimo lo scioglimento del bacino permettendo risultati notevoli nell’esecuzione dei calci circolari frontali e girati.
Ottimo articolo. Ma una cosa mi sfugge sempre: tu scrivi che la posizione si ottiene “disponendo i piedi paralleli a una distanza corrispondente a quella delle spalle”: ma anche le fotografie dimostrano come in effetti i piedi siano ampiamente più distanti rispetto alle spalle. La loro distanza e quindi l’angolazione che prendono le gambe rispetto al bacino mi ha sempre creato confusione.
Esiste un metodo per calcolare la distanza dei piedi … da posizione “yube” (in piedi con i piedi uniti) apri le punte dei piedi mantenendo i talloni a contatto (una sorta di posizione di danza classica), poi tenendo fissi gli avampiedi porti i talloni all’esterno assumendo una posizione con i piedi convergenti, poi riapri nuovamente gli avampiedi tenendo fissi i talloni (ti ritrovi in una sorta di posizione “a papera”), infine addrizzi i piedi…ottieni l’ampiezza della posizione ma bu, che risulta in teoria circa una volta e mezza la larghezza delle spalle. Tieni presente comunque che l’ampiezza dipende anche dalla tua struttura fisica. In generale ti devi trovare con le gambe piegate a 90°, i piedi dritti e le tibie perpendicolari al pavimento.
Ti ringrazio per l’apprezzamento Enrico.
Per spiegare meglio cosa intendo con la frase “distanza corrispondente a quella delle spalle” immagina di vedere la figura della mabù dall’alto. Dove finiscono le spalle all’incirca cominciano i piedi. Se poi nelle immagini vedi posizioni più larghe non è un problema poichè i fattori principali da rispettare sono gli angoli assunti da ginocchia, piedi e busto. Come poi ti ha scritto il mio collega esistono varie metodiche per calcolare la distanza dei piedi ma le caratteristiche fisiche del praticante contano moltissimo sulla figura finale.
Bell’articolo ben fatto c’è però un aspetto che secondo me è essenziale per poter stare correttamente in ma bu: mi riferisco alla posizione del bacino. Protendere in avanti il bacino aiuta infatti a fare la metà della fatica, ad essere piu stabili e ad aprire meglio le ginocchia.
un saluto e complimenti per il sito veramente ben fatto!
Anche il controllo del bacino è effettivamente, in tutte le posizioni, un punto importante intorno al quale allenarsi, in fin dei conti è il centro del corpo e molti dei movimenti partono da li. Grazie mille per i complimenti Mauro!
Il bacino basculato e2la cosa più importante per tenere la scheda perpendicolare al terreno. Non solo ma se vogliamo entrare nel dettaglio amo e perineo devono stare paralleli al terreno. Sono un allievo di Hung Gar e ci fanno studiare le posizioni a fondo con i liangsimà. Le ginocchia non devOno andare oltre la punta del piede e devono spingere verso l’esterno.
Si può incorrere facilmente nell’errore di interpretare 马步 (Ma Bu) come una posizione frontale. Il fronte di utilizzo (quello da rivolgere all’avversario) è invece laterale, cosicché i genitali sono protetti dalla gamba piegata.
I think the targeting looekd good. In terms of areas for improvement, there was a fair amount of “winding up” before strikes, especially prior to backfists and elbows (very little independent motion). I saw definite moments of speed and power, but there were also some pauses between techniques that made the drill appear less fluid than it could have. I think this is where our theme of the week, independent motion, would come into play. If we practice the concept of moving the hand or the elbow first, THEN the body, the result is more fluidity as we move from target area to target area with less starting and stopping. The speed and power we as students are trying so hard to achieve would still be present, but would be the result of efficiency in our technique and fluidity in our movement. If I’m feeling brave I’ll try to put all these words into action at our next class.
Ecco un buon modo di usare questa posizione
https://www.youtube.com/watch?v=j9pEgToiwuQ