Quante volte alla settimana ti alleni? Quale metodo segui? Perché segui quel metodo?
Sono queste le prime domande che solitamente faccio ad ogni praticante di arti marziali cinesi, giapponesi o sport da combattimento che sia.
In realtà mi interessa meno quello che viene risposto alle prima due domande, il mondo è bello perché è vario, per me la cosa fondamentale è la risposta alla terza domanda: il perché si allenano così.
La risposta suona così nella maggior parte dei casi: <<Il maestro mi dice di allenarmi così>>.
Perfetto, non c’è nessun problema, il maestro va seguito visto che è una persona di esperienza nella quale si ripone fiducia e che grazie ai suoi metodi è riuscita ad ottenere notevoli risultati.
L’importante è capire le motivazioni del tipo di allenamento che ci viene proposto altrimenti stiamo solo perdendo tempo. Le cose funzioneranno sicuramente nel breve periodo, ma alla lunga il risultato sarà solo uno: un appiattimento delle prestazioni.
L’allenamento va modulato e non basta farlo attraverso un programma tecnicamente sempre più complesso. Il fisico va addestrato, stimolato e mantenuto con esercizi complementari e studiati appositamente, non siamo tutti uguali quindi l’allenamento non può essere uguale per tutti.
Inutile dire che, grazie ad internet, di libri e articoli sull’allenamento se ne trovano in grande quantità e l’accesso all’informazione non è assolutamente un problema. Quello che vorrei far passare è che bisogna documentarsi il più possibile ma con un approccio scientifico. Non vuol dire che dobbiamo essere laureati in scienze motorie per capirci qualcosa, ma semplicemente che tutto quello che proviamo lo dobbiamo testare e capire se fa migliorare le nostre prestazioni, altrimenti non ha senso perseverare con quella tipologia di allenamento.
Se vuoi approfondire questo importantissimo argomento leggi l’articolo “Allenatori di noi stessi” sul numero 10 di Kung Fu Life
Buon allenamento a tutti!
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