Il Kung Fu è un´arte marziale tradizionale, ossia "antica" e caratterizzata da principi filosofici che, nel tempo, sono divenuti cliché dell´arte stessa. È pensiero diffuso che chi pratica Kung Fu sia particolarmente "spirituale", dotato di una spiccata calma interiore e di notevoli abilitá fisiche, idee fondate piú su luoghi comuni che su reali conoscenze della disciplina.
Tuttavia, è vero che il Kung Fu, per forma e natura, sia in grado di insegnare, meglio di altre discipline, attitudini "nobili", che vanno al di lá del combattimento.
1. Sincertitá verso se stessi
Il Kung Fu non è una disciplina "solitaria", come ad esempio la boxe, nella quale l´atleta si allena e gareggia in solitaria, al di lá delle sessioni di sparring o della presenza dell´allenatore; e non è neanche uno sport di squadra dove training e competizione riguardano un gruppo di persone. È un´arte che prevede lo studio in classe (il corso) e l´evoluzione in singolo, nella quale l´allenamento puó essere svolto in gruppo, ma la competizione è solitaria.
Tale caratteristica consente all´artista di godere di un confronto costante con altri praticanti non solo in occasione di una competizione, bensí durante tutto il periodo di formazione. Confronto che lo mette di fronte ad altri, ma soprattutto davanti a se stesso. L´autovalutazione è costante e, se opportunamente sfruttata, porta al perfezionamento come atleta e come persona, se si è sinceri con se stessi e si è in grado di ammettere in modo obiettivo capacitá e limiti.
2. La fatica è l´unica via
Sincero con se stesso e capace di riconoscere i propri limiti il kungfuca impara velocemente che l´unico modo per evolvere è il lavoro. Allenamento, allenamento e ancora allenamento. Non ci sono altre strade per arrivare alla meta dell´abilitá. Chi vuole vincere deve prima faticare.
Spesso i praticanti giudicano la fatica come un imprevisto da evitare, il motivo per fermarsi, la giustificazione al fallimento. La fatica è il sintomo dell´evoluzione. Ció che arriva troppo facilmente non porta evoluzione e spesso è frutto di una strategia, di una scorciatoia che in prima battuta puó sembrare efficace, ma col tempo si rivela un inganno verso se stessi.
3. La vanitá è una debolezza
La propria abilitá è opinione altrui. Come si fa a stabilire chi è abile? Attraverso il confronto ed il giudizio. Il confronto con altri esponenti del proprio ambito ed il giudizio di esperti del settore. Non possiamo auto-dichiararci "capaci" evitando di dimostrare la nostra abilitá… a meno di non cadere nella vanitá.
Spendere energie nel tentativo di essere riconosciuti come "migliori" è sintomo di insicurezza e/o di necessitá di approvazione.
L´abilitá esula dal riconoscimento. Si evince nel confronto e spesso nell´umiltá intesa come valore.
Il tuo Kung Fu è valido quando vive di allenamento e ricerca e non si cura dell&cute;apprezzamento della comunitá e dei riconoscimenti. Al contrario, quando si nutre di titoli, pergamene ed epiteti è un Kung Fu effimero ed evanescente.
4. Il rispetto è un´attitudine
Il cliché per eccezione del Kung Fu. Rispetto dell´avversario, del luogo di pratica, del maestro, dei compagni, blah blah blah…
"Rispetto" è una bella parola, spesso utilizzata solo quando serve o quando ci si aspetta di ricevere. Poche volte è citata quando si deve dare. Il Kung Fu insegna che il rispetto è essenzialmente qualcosa che si restituisce senza aspettarsi nulla in cambio. È una scelta compiuta al di fuori di qualunque strategia. È un´attitudine relazionale e non uno strumento di gestione dei rapporti.
Il Kung Fu che si fonda sul rispetto è concreto, umile, educato ed efficace. Il resto è vanitá…
5. È tutto Qi
Forse il principale insegnamento del Kung Fu. Tutto è parte del tutto. Siamo entitá piú complesse di ció che per ora siamo in grado di comprendere e non possiamo suddividerci in scompartimenti stagni. Interno, esterno, fisico, mente, energia, emozioni, pensieri, tutto è una rete neurale che pulsa all´unisono.
Quando si pratica il Kung Fu si richiamano in un unico gesto tutti i propri connotati fisici, mentali e spirituali. Non a caso per i monaci Shaolin meditazione, alimentazione e medicina sono parte integrante del loro Kung Fu. Non a caso la tradizione dell´arte marziale cinese non parla di "Kung Fu", bensí del "proprio Kung Fu".