Se lo scorso post abbiamo affrontato dei temi molto concreti e pratici (spero anche utili), oggi affrontiamo qualcosa di immateriale ma al tempo stesso indispensabile, qualcosa da portare sempre con noi in palestra o comunque da avere ben chiaro in testa in particolar modo all´inizio dell´anno e nei momenti in cui siamo maggiormente sotto stress, stanchi e demotivati.
OBIETTIVI
È un tema cha abbiamo giá affrontato, ma è di fondamentale importanza capire in primis cosa vogliamo da noi stessi e ció che ci aspettiamo di dare e perché no anche ricevere da una nuova stagione di Kung Fu.
Più facile a dirsi che a farsi: avere l’onestà intellettuale di capire quanto vogliamo (ma spesso e volentieri anche possiamo) dedicare al nostro sport preferito rispetto al nostro partner, alla nostra famiglia, al lavoro, ai nostri hobby, alle nostre uscite serali o semplicemente rispetto a quanto ci piace poltrire sul divano non è facile. A che posto è il Kung Fu per noi quest’anno?
TEMPO ED ORGANIZZAZIONE
Qui la nostra visione si restringe, parlo di quanto tempo dedicare al Kung Fu ma nello specifico. Mi spiego meglio, quasi sempre le nostre lezioni sono programmate e hanno giorni e orari ben precisi, ma può capitare di arrivare prima o dopo per cause di forza maggiore come (lavoro, traffico ed impegni vari) oppure di poter dedicare una mezzoretta di lavoro extra dopo il nostro corso.
A quel punto dobbiamo capire la direzione da dare al nostro workout: intensissimo e con pause all’osso, magari un bel circuito, se il tempo scarseggia; completo e con pause ragionevoli, se abbonda; mirato ai muscoli meno cotti se continuiamo ad allenarci dopo la lezione.
Fatto questo restano gli esercizi, ma grazie a Kung Fu Gym è tutto più facile.
Ma la qualità del nostro allenamento non dipende solo dal tempo ma anche dalla nostra…
CONDIZIONE FISICA E MENTALE
Ci sono giorni che non abbiamo una, altri che non abbiamo l’altra e poi ci sono proprio i giorni in cui non abbiamo né l’una né l’altra. In quest’ultimo tragico caso inutile insistere, anzi è controproducente: restare a casa a riposo sarà molto più proficuo, ci permetterà di staccare per un po’ la spina e recuperare energie, inoltre eviteremo un allenamento che nella migliore delle ipotesi ci servirà a poco visto che saremo poco presenti e con forze insufficienti per affrontarlo, nel peggiore dei casi invece potrebbe addirittura procurarci qualche fastidioso infortunio.
Quando invece manca solo la testa e/o la voglia per allenarsi o siamo semplicemente affaticati sta a noi valutare il da farsi: rinunciare a priori o farsi forti della nostra testa o del nostro fisico e trascinarci in palestra e sudare un po’.
VOGLIA DI DIVERTIRSI
Spero questo punto non sia frainteso da qualcuno, non mi aspetto che ridiate a crepapelle sotto sforzo o quando con un low kick incocciate la vostra tibia con quella del vostro sparring.
Vi auguro di essere fortunati come sono stato io e di avere a che fare con un ambiente formale quando deve esserlo, ma che sa anche rilassarsi e prendersi dei momenti meno seri. È fondamentale, credo, questo approccio soprattutto sulla lunga distanza: una cena o un aperitivo con i propri compagni, quattro risate nello spogliatoio prima e dopo l’allenamento e perché no anche durante la lezione, non siamo monaci cinesi, non dimentichiamolo e poi potreste assistere a scene indimenticabili, come i vostri maestri che improvvisano imitazioni di Celentano (ho assistito con numerosi testimoni a scene del genere).
Se non siete così fortunati, non vi resta che organizzare voi stessi momenti di condivisione extra-Kung Fu.
PASSIONE
L’argomento è delicato, ma è cristallino che stiamo parlando di una conditio sine qua non.
Ognuno di noi dentro di sé ha uno, o molto spesso sono cento, motivi per i quali pratica. Non stiamo parlando "solo" di uno sport, si può "vivere" di Kung Fu anche qui in occidente nel 2015 d.C.
Attenzione a rimanere equilibrati però, come tutte le passioni si vive di momenti in cui le fiamme sono alte e dove la passione può diventare ossessione e altri in cui le brace del nostro sentimento giace silenziosa magari soffocata dall’abitudine, doveri o da cause di forza maggiore. Personalmente non ci sono sempre riuscito: nella mia carriera Kungfuica ho vissuto entrambi i momenti, dal mio allenamento a Shaolin per cercare di recuperare il tempo perduto e prepararmi alle gare, a lunghi periodi di stop per infortuni e cause di forza maggiore, per quanto si cerchi di essere moderati a volte la vita ci mette di fronte a situazioni e scelte difficili.